Ottimo film, girato con ritmo serrato ed interpretato benissimo da attori giovani. Non memorabile forse ma ne vale la pena. Funziona soprattutto da documento della follia speculativa attraversata da Wall Street nei tardi anni 90. I protagonisti sono giovani aggressivi ed in gran parte decerebrati che vendono azioni per telefono a poveracci sprovveduti che hanno sentito parlare degli incredibili guadagni del Nasdaq e vogliono partecipare, comprando azione bio-qualcosa e tech-quell’altro. I giovanotti ci danno dentro, fanno milioni che non sanno bene come spendere, vivono la grande utopia americana di un mondo senza donne a parte le puttane e le mamme, sono decisi e pronti a tutti e, alla resa dei conti, drammaticamente sprovveduti.
SPOILER
Quando l’unico davvero intelligente, Giovanni Ribisi (bravissimo) decide di mettergli i bastoni fra le ruote ci riesce con facilità irrisoria. Che sia l’unico intelligente si capisce dal fatto che è l’unico a chiedersi non tanto se quanto fa sia giusto o sbagliato ma da dove vengano i soldi che permettono ai giovanissimi dirigenti della ditta di pagare commissioni altissime ai broker. La parte debole – ma essenziale – del film sta nel rapporto di Ribisi con suo padre, un giudice di assoluta moralità di cui lui cerca l’approvazione in tutti i modi (anche se all’inizio lo vediamo gestire una bisca clandestina per studenti e sappiamo che ha anche spacciato coca – forse non i metodi migliori per ottenere l’approvazione paterna). Ben Affleck è bravo ma non ha alcuna parte nella storia: è un dirigente che fa tre discorsetti ai nuovi per spiegargli come va il mondo. Proprio riferendosi ad Affleck, un giornalista italiano lo ha contrapposto sfavorevolmente al ‘grande’ Gordon Gekko del film di Oliver Stone. Solita fanatica nostalgia dei film visti da giovani. I protagonisti di 1 km da Wall Street, dal canto loro, idolatrano Gordon Gekko e li vediamo davanti ad un maxischermo nella casa peggio arredata che abbiate mai visto recitare a memoria tutte le sue battute. Buono il titolo italiano, una volta tanto: La Stanza della Caldaia (The Boiler Room) sarebbe stato davvero poco invitante.
Stefano Trucco