Scheda film
Regia: Raffaele Verzillo
Soggetto: Raffaele Verzillo, Pier Francesco Corona
Sceneggiatura: Raffaele Verzillo, Pier Francesco Corona, Salvatore De Mola
Fotografia: Blasco Giurato
Montaggio: Valentina Mariani
Scenografie: Sergio Tribastone
Costumi: Claudio Cordaro
Musiche: Stefano Mainetti
Italia, 2012 – Commedia – Durata: 100′
Cast: Domenico Fortunato, Jordi Mollá, Giulia Bevilacqua, Giorgio Colangeli, Lorenzo Richelmy, Ralph Palka, Angelo Orlando
Uscita: 11 maggio 2012
Distribuzione: 01 Distribution
Habemus Olimpiadem!
Mons. Paolini (Domenico Fortunato) è un sacerdote ancora giovane che cerca di rilanciare, sotto la guida del più severo ed anziano mons. Higgins (Ralph Palka), l’immagine del Vaticano. Tra Ave Marie rock, blues e rap e pupazzetti di Papa Wojtyla, i suoi tentativi non sembrano riscuotere il successo della gente né i favori dei superiori. Quando rincontra l’amico Mario Guarrazzi (Jordi Mollá), preparatore atletico e campione olimpico mancato, crucciato poiché suo figlio Tommaso (Lorenzo Richelmy) vuole rinunciare alla carriera sportiva in favore di quella ecclesiastica, il monsignore ha un’idea fulminante e salomonica: far partecipare alle prossime olimpiadi di Londra una squadra vaticana, nella quale includere Tommaso. Inizia così un lungo percorso che porterà Paolini attraverso le gerarchie della chiesa, tra carte false e piccoli imbrogli, fino al ripescaggio di ex atleti che hanno da tempo preso i voti, giungendo alle selezioni del meeting sportivo di Bari, con in mente una sola meta: Londra.
Stante nel curriculum del regista il precedente ed alquanto deludente Animanera, questo secondo lungometraggio di Raffaele Verzillo, forte comunque di un titolo azzeccatissimo, nasceva sotto i peggiori auspici. L’idea di una delegazione atletica del Vaticano alle prossime Olimpiadi era davvero una scommessa difficile da vincere, se non persa in partenza. Invece, scritto dal regista insieme a Pier Francesco Corona e Salvatore De Mola in maniera davvero equilibrata, dispensando battute efficaci ed equilibrando irresistibili situazioni comiche con momenti di maggiore approfondimento ed introspezione, come la fede, il rapporto fratello/sorella e quello padre/figlio, la pellicola riesce a strappare molto più di qualche risata, tenendo bene in mente le commedie nostrane degli anni cinquanta. Malgrado una pesante aura da fiction televisiva gravi su tutto il film – sembra un film TV di Stefano Reali – colpa soprattutto delle musiche fin troppo enfatiche, di qualche volto troppo legato al piccolo schermo e del basso budget con cui è stato realizzato – grazie agli effetti speciali ed alla solita italica arte di arrangiarsi, si viaggia tra Colombia, Chad e Brasile senza che nessuno vi abbia mai messo realmente piede – il risultato è decisamente godibile.
Il merito, oltre a regista e sceneggiatori, è però senz’altro dell’intero cast, una sorta di scalcinata “Armata Brancaleone”, la cui goffaggine è ben resa dal grottesco ma funzionale aeroplanino che vola da un paese all’altro lungo il globo con appiccicate le faccine dei compagni di viaggio che man mano si uniscono alla spedizione: dall’incontenibile mattatore Giorgio Colangeli nei panni del massaggiatore – quasi tutte sue sono le numerosissime battute e le situazioni comiche, compreso un godibilissimo alterco con un innaffiatore automatico di fronte ad ecclesiastici di passaggio – ad un Domenico Fortunato, in un ruolo, quello di Mons. Paolini, che sarebbe stato estremamente congeniale a Carlo Verdone, che non fa però rimpiangere, da un’ironica Giulia Bevilacqua ad un serafico Mariano Rigillo nei panni del Cardinale Rosati, da Angelo Orlando, il buffo prete Liborio, al padre Livio dell’impagabile Enzo Garinei. Per non citare tutti gli interpreti degli atleti, tra i quali spicca la vera lanciatrice del peso, l’autoironica Chiara Rosa, prossima partecipante alle Olimpiadi di Londra, qui negli abiti talari di Suor Adele. Unica nota stonata di un piccolo grande film neanche in coproduzione, rimane il bravo Jordi Mollá, doppiato in romanesco, al cui posto non avrebbe di certo sfigurato un qualsiasi attore italiano, come ad esempio un Luca Ward.
Voto: * * *
Paolo Dallimonti