Premessa
Cantami o Diva nel mezzo del cammin del nostro red carpet, ridendo e scherzando, il festival che passerà alla Storia perché non aveva nome. Anzi non ha, ma forse… avrà? Altro giro altro direttivo, cambiano le targhe sugli scranni e il festival internazionale del film di Roma torna ad essere Festa. Che cosa cambia? Prezzi stracciati? Eventi gratuiti? Più spettacoli dal vivo sui set naturali del maestoso Auditorium? Qualche sedia o panca in punti strategici per evitare effetti collaterali anchilosamenti svenimenti in fila per la proiezione imperdibile perché poi, non c’è replica? Buffet colorati e festoni cartooneschi ad accogliere ogni target di pubblico, dalle insonnolite poche cornacchie mattutine al formicaio cercaVip serale?
A giudicare dalle sfarfallanti decorazioni di carta in stile tibetano già sghimbesce al sol del timido mattino e dalla sintesi rattrappita di un pur interessante programma, la festa di democraticamente Pop(olare) ha solo appunto…il nome.
Roma Capoccia Cucurbitacea ci offre un calderone di film stranieri da camera, non a casa capitanati dall’isterizzante tvmovie Room, che ci lascia per ora ostaggi rapiti al Mondo fuori, in uno Spazio di Settima Arte che ci espanso ha per ora solo il caos calmo dell’organizzazione. Il nostro primo giorno si riempie solo del sorriso sornione e cinico del Maestro Scola, dietro il suo inseparabile cardigan…ridendo e scherando…
Sarah Panatta