Alla 68esima edizione del Festival del Cinema di Berlino, è la storia vera della diva Romy Schneider che si rifugia in un hotel della Bretagna, viene raggiunta da un’amica,  e dopo arrivano il giornalista Michael Jurgs e il fotografo Robert Lebeck per ottenere un’intervista per il settimanale tedesco ‘’ Stern’’. Ne scaturirà una confessione, in cui l’attrice rivelerà i suoi demoni interiori, un po’ come l’Happy Prince anche lui presente alla Berlinale 2018.
Tante sono le vicende che la portarono alla depressione e all’alcolismo: due matrimoni falliti , la rottura con Delon, e la morte del primo marito. I suoi problemi aumentarono dopo un intervento ospedaliero causato da un tumore e  dopo la morte del figlio David. Romy Schneider morì a soli 43 anni nel maggio del 1982 d’infarto.
Il film diventa una sorta di testamento dell’attrice, e racconta la fragilità e le debolezze di una donna condannata a non poter vivere la propria vita fino in fondo, imprigionata nel ruolo della principessa Sissi, tormentata dai sensi di colpa.

Superba interpretazione di Marie Bäumer nei panni di Romy Schneider
Atef segue il suo personaggio da vicino,mentre posa per il fotografo Lebeck, mentre balla con trasporto in un locale sulla spiaggia, mentre giace a terra nella sua stanza ubriaca. Con questa interpretazione Marie Bäumer prenota  l’Orso d’argento come migliore attrice all Berlinale.
Un film toccante e commovente che ha emozionato la Berlinale.
Vito Casale