36, QUAI DES ORFèVRES
Produzione Francia
Anno 2004
Regia :Olivier Marchal
Interpreti : Daniel Auteuil, Gérard Depardieu, André Dussollier, Valeria Golino
Genere Noir Durata 110′

Durezza con poche, strette scalfiture per il respiro e per il pianto, che fatica a sgorgare. L’action-movie autenticamente europeo, squisitamente francese e francofono sembra prerogativa di Oliver Marchal, piuttosto che dell’ultimo Kassovitz. Il thriller è costruito in una costante tensione angosciosa, nella morsa bieca e untuosa dell’imperfezione e della tendenza al male di una caserma di polizia. Gli eventi si susseguono così, rallentati dall’inesorabile e scossi da un continuo serpeggiare di pulsioni animalesche, come emanazione di un unico blocco rovinoso di violenza. La disperazione, il rimpianto per una vita persa allora filtrano e toccano davvero, colpendo in viso lo spettatore senza troppe mediazioni catartiche, dopo aver tentato invano di acquattarsi in pozze di melanconia femminina. E’ per questo che i volti segnati , ombrosi, affilati dei due antagonisti monopolizzano l’attenzione pur nella complessità del cast, e se il personaggio di Depardieu appare forse eccessivamente inumano, misero, quello di Auteuil, risorsa inesauribile del cinema francese odierno, rappresenta invece l’abbandono di ogni manicheismo e ogni gratuità, noir e controverso in ambienti biechi e inospitali, persino nel finale parzialmente conciliante.

Chiara F