Scheda film
Titolo originale: A monster calls
Regia: J.A. Bayona
Soggetto: dal romanzo di PAtrick Ness
Sceneggiatura: Patrick Ness
Fotografia: OScar Faura
Montaggio: Jaume Martí e Bernat Vilaplana
Scenografie: Eugenio Caballero
Costumi: Steven Noble
Musiche: Fernando Velázquez
G.B./Spagna/USA, 2016 – Fantasy/Drammatico – Durata: 108′
Cast: Lewis MacDougall, Sigourney Weaver, Felicity Jones, Toby Kebbell, Ben Moor, James Melville, Oliver Steer
Uscita: 18 maggio 2017
Distribuzione: 01 Distribution

Mostro di natura

Molti registi girano sempre lo stesso film. Nei lungometraggi dello spagnolo J.A. Bayona l’elaborazione del lutto pare essere una tematica costante: se nell’esordio horror The orphanage del 2007 una madre (Belén Rueda) cercava di mettere a tacere i propri sensi di colpa per la morte del figlioletto, nel seguente, il disaster movie The impossible, una famigliola cercava di sopravvivere non solo fisicamente al tragico tsunami del 26 dicembre 2004 avvenuto in Thailandia.

In questo Sette minuti dopo la mezzanotte è un bambino, Conor (Lewis MacDougall), a dover affrontare il destino della propria madre (Felicity Jones), affetta da un tumore in fase avanzata che non pare avere alcuna voglia di mollarla. Ad aiutarlo in questo difficile percorso non saranno né la nonna (Sigourney Weaver) né il padre (Toby Kebbell), ma un gigantesco mostro (la cui voce nella versione originale è prestata da Liam Neeson, il quale compare anche nelle foto nei panni del nonno materno) che ogni sera, sette minuti dopo la mezzanotte, si origina da un albero, un tasso, che “dorme sulla collina”. Il mostro gli racconterà, apparizione dopo apparizione, tre storie. Ma la quarta la vorrà sentire da Conor stesso…

Sette minuti dopo la mezzanotte, anche se frase di lancio ammicca “Non tutte le favole sono per bambini”, è un film a misura di bambino: i genitori e la nonna non hanno nomi propri, ma sono appunto “mamma”, “papà” e “nonna” e soprattutto il racconto si colloca più dalle parti della “fiaba”, annoverando l’elemento fantastico e l’intento allegorico/morale.

Se nei tre aneddoti che il “mostro” racconta si vanno ad evidenziare come i comportamenti umani possano essere buoni o cattivi a seconda dei punti di vista e/o dei pregiudizi, è in Conor che bisognerà cercare e trovare la risposta, ossia la chiave di tutto quanto.

Traendo spunto dal proprio romanzo omonimo, lo sceneggiatore Patrick Ness mescola elementi fantastici ad altri reali(stici) in un crescendo emozionante e commovente, come ad esempio il tasso, l’albero che si animerà trasformandosi nel gigantesco “mostro”, che darebbe origine ad una misteriosa e potente cura e dal quale nella realtà viene estratto il taxolo, noto farmaco chemioterapico. Senza tralasciare il finalissimo, in cui si concede un piccolo spiraglio all’elemento fantastico.

Anche il titolo originale, A monster calls, meno efficace in italiano (“un mostro chiama”) potrebbe avere più di una sfaccettatura, facendo pensare che il mostro in questione si possa identificare anche nel tumore che sta “chiamando” la mamma.

Sette minuti dopo la mezzanotte, forse fin qui l’opera migliore di Bayona, non è l’horror o la fiaba gotica annunciati dalle frasi di lancio, per cui potrebbe deludere qualcuno, bensì è un potente film sulla elaborazione del lutto, adatto più per i grandi che per i piccini, nel quale molti di noi potrebbero trovare diverse risposte ed anche conforto in momenti difficili.

Voto: 7 e 1/2

Paolo Dallimonti