Un film confezionato sulla scia dell’omonimo romanzo di Jane Austin, in maniera piuttosto libera ma senza stravolgerlo, almeno a quanto mi dice chi lo ha letto, basto su intrecci più o meno complicati legati ad affari di cuore in una Inghilterra piena di nobiltà, agli inizi del 1800.

Belle immagini fanno da contorno a questo intreccio d’amorosi sensi, la fotografia è molto bella, la sceneggiatura è un po’ legnosa ma efficace, la regia poteva essere migliorata con qualche lampo di inventiva che la rendesse un po’ meno “da manuale”. Certo, qualche tentativo di rendere l’insieme un po’ più frizzante c’è, l’uso del camera-look, con l’attore che
parla direttamente al pubblico, è efficace ma vecchiotto, è stato inventato da Oliver Hardy quasi ottanta anni fa…… Il finale con il racconto degli eventi futuri mentre gli attori si congelano è altrettanto efficace ma riciclato, dal teatro di Brecht, per esempio.

In sostanza il film si lascia vedere senza entusiasmare, non ha particolari valenze sociali o storiche, ma narra in maniera chiara e senza annoiare le vicende dei protagonisti di un romanzo rosa di ottimo livello, regalando quasi due ore di distacco dalle problematiche della vita di tutti i giorni.
Come pellicola di intrattenimento, assolve più che degnamente la propria funzione.

Acerbi Sergio