RECENSIONE N.1

Che dire? Mozzafiato!

Ma durante tutto il film sono numerosi i momenti in cui si avverte un déjà vù. Incominciando con la scena dell’inseguimento in macchina tra il protagonista e la bella ladra. Ecco una riedizione di James Bond Goldeneye. Chissà perché bisogna inseguirsi su qualche strada di montagna, a ridosso di precipizi e tra mille tornanti. Questa volta però non ci sono ciclisti che sbucano fuori improvvisamente. 🙂

Facendo un passo indietro, le abilità da ladra della protagonista ricordano molto da vicino le doti di Catherina Zeta Jones in “Entrapment”.

Spettacolare la scena nel Gran Canyon. Rimane un piccolo dubbio: è stata girata in studio o Tom Cruise ha rischiato veramente la vita? Secondo fonti certe non ha voluto controfigure in quella scena e in molte altre.

Per quanto riguarda la trama, tutto normale secondo la saga di Mission Impossible. Un po’ esagerata la scena nella quale la fanciulla rimette maldestramente e nella tasca “sbagliata” l’incartamento contenente il film del morbo in azione! Una ladra che si rispetti non commette questi errori!!

Affascinante l’uso mitologico della Chimera per parlare di Biotecnologie e ingegneria genetica. Un tema molto attuale e molto ben congegnato. Un po’ falsato e fuori luogo il personaggio di Ethan Hunt rivestito da ladro gentiluomo per l’occasione. Lui entra dall’alto dell’edificio da “ripulire” perché non vuole uccidere gli uomini di sorveglianza e poi ancora, più avanti nel film, mentre entra nel covo dove ha scena lo scambio dei virus contro soldi, mostra di non volere uccidere ma stordire le guardie. Per un vero agente segreto in missione, uccidere non è un problema. Basta vedere James Bond che ricorreva all’omicidio ogni volta che si trovava in gravi difficoltà. Il nostro eroe invece sfoggia movimenti aerei fluidi e leggiadri, degni di Matrix (altro déjà vù ricorrente). Senza contare la scena nella quale abbandona la protagonista, che si è appena infettata, gettandosi con grazia e sicurezza dal palazzo dell’azienda di genetica. Ha preso ispirazione dal Corvo? Il mix di generi diversi e collage vari continua ad impregnare il film.

Nonostante il film sia ben strutturato nella narrazione con colpi di scena continui, in più occasioni sono riuscito ad anticipare le sequenze più sorprendenti.

Scontato? Forse un pochino.

Io odio vedere i tipici film Americani dove i cattivi sparano a raffica, senza MAI colpire e nemmeno sfiorare il buono di turno. Ma dovendo assistere a Mission Impossible, probabilmente ci si deve aspettare questo ed altro. Come il fatto che nel finale, guarda caso, il nostro agente/spia si ferma sulla sabbia, proprio davanti alla pistola!! Un passo o due in avanti, in dietro, a sinistra o a destra e sarebbe finita male per lui. Non poteva il regista girare diversamente la scena? Per esempio ad un segnale prestabilito Hunt si getta a terra mentre il suo amico estrae una pistola firmata Armani e inchioda il cattivo! Sarebbe sembrata più realistica ma senza dubbio meno eccitante.

Che dire poi delle scene in moto. Fantastiche, ma un tantino esagerate. Nota positiva del film sono stati i portatili Apple messi un po’ dappertutto. Gli sponsor, come il cellulare Motorola, la Porsche, vari stilisti ecc. non sono certo mancati. Ancora una similitudine con gli ultimi film di James Bond, pieni zeppi di spot commerciali.

Ultima nota di riguardo: quando il mitico Hunt si getta nel palazzo (arrivando quasi a schiantarsi sulle feritoie dell’aria che non si aprivano) copie una caduta libera spettacolare e improvvisamente da una velocità di 10 metri al secondo (caduta libera) si blocca senza nemmeno “rimbalzare”!!! Che botta gente! Un essere umano si sarebbe rotto 6 costole e qualcosa d’altro… In questa scena ha ricopiato in pratica se stesso nell’edizione precedente del film M.I. Si vede che ci ha preso gusto ad essere sospeso nel vuoto!

Alla fine:

Il film è spettacolare in molte scene. Un po’ crudo in un paio di passaggi e molto divertente (si ride spesso).

Le scene sono a volte originali e gli effetti speciali curati bene.

La visione è consigliata anche se teoricamente la Missione Impossibile questa volta fallisce (Tom Cruise non ha portato indietro un campione del Virus come ordinatogli, volontariamente).

Emozionatevi pure.

Saluti

Il Dragone (Paolo)

RECENSIONE N.2

Il circo multimediale del moderno Barnum mantiene tutte le promesse della vigilia, anche se inserito in un mezzo tecnico un po’ troppo tradizionale che ne mortifica le possibilità, privandolo di un carattere essenziale quale l’interattività con il fruitore dell’opera. Il Luna Park di John Woo si esprime comunque ad alto livello, fornendo tutto il campionario di scene d’ azione del suo ricco curriculum, elaborate e miscelate a formare una trama giocata tra il poliziesco e la spy-story, condita con ingredienti “di moda” quali la manipolazione genetica e l’intrigo finanziario da pescecani dell’ industria.

Inutile discutere sulla plausibilità e sull’aderenza al reale di ciò che Woo ci propone, l’intento non è certo quello di farci vedere come le agenzie spionistiche e le polizie parallele agiscono, ma quello di proporre l’eterna lotta tra il bene ed il male, l’eroe buono e l’eroe cattivo, rendendola il più possibile spettacolare e fantasmagorica. Il film non è certo un thriller ad alta tensione, ma le emozioni ci vengono regalate al prezzo di un minimo di immedesimazione e di un momentaneo arresto delle nostre funzioni critichee razionali; scegliendo la parte che più ci piace tra quelle presentate e “diventando” in prima persona il personaggio, ci si può divertire per due ore e spiccioli alternando scariche di adrenalina a momenti di grande protagonismo.
Le tecniche di Woo sottolineano in maniera decisa le scene più importanti o più spettacolari, i suoi ralenty accelerati e fermi immagine rotanti, nuove definizioni ideate dal nostro “gruppo di visione”, forniscono un ottimo tessuto su cui ricamare le più ardite azioni dei due protagonisti, per i quali le leggi fisiche sembrano stabilire una tregua in uno spazio circoscritto entro il quale, come nei vecchi giochi infantili, “vale tutto”.

Proprio per questo suo carattere da videogioco senza altre pretese, il film è valido ed apprezzabile e la sua trama può uscire più volte dai canoni della realtà senza far gridare allo scandalo, mettendo in scena una storia improponibile nella realtà ma nel contempo divertente e spensierata.
Il suo merito più grande è certamente quello di esistere come fine a se stesso, e di scomparire molto presto nella memoria degli spettatori, dopo avergli regalato un ritaglio di tempo da dedicare al puro divertimento fracassone.

Acerbi Sergio

RECENSIONE N.3

Dal 7 Luglio nelle nostre sale MI2!

Nel primo episodio di MI (ricordate Tom Cruise appeso ad un filo?) De Palma mescolava una spy story con l’azione pura e il risultato era solo a tratti interessante. “Mission Impossible” in qualche modo riprendeva lo spirito della serie Tv. Alcune scene erano letteralmente elettrizzanti (l’inseguimento nel tunnel sotto la manica!), ma nel complesso l’opera ha convinto poco i critici, mentre il pubblico l’ha ben accolta
In MI2 Cruise assomiglia in maniera eccessiva a 007. Molti aspetti del film sono bondiani: dalla struttura del copione, alla presenza di una Bond Girl, l’inizio del film, la musica.
John Woo, celebre regista di Hong Kong trapiantato ad Hollyowood (Face off) costruisce appassionanti sparatorie, simili a balletti, splendide scene d’azione, rallenti strepitosi. Mette tutta la maestria del cinema di Hong Kong, al servizio di una storia hollywodiana, che sfrutta appieno la tecnologia made in Usa.

Il risultato è un giocattolone spettacolare, che non può fare a meno di colpire e intrattenere lo spettatore per un paio d’ore; peccato sia un po’ carente sotto l’aspetto contenutistico, sempre ben curato in genere nei film del regista (Face off, the Killer). Comunque lo spettacolo vale il prezzo del biglietto.

Vito Casale