Sicuramente un passo avanti rispetto a “Lola Corre” che, per quanto piacevole, in fondo era solo un esercizio stilistico. Un insieme di corti, anche se ben fatti.
Qui invece c’e’ una storia. Commovente, senza cadere mai nello sdolcinato, e senza una singola scena di “tromba”, almeno non intesa nel senso decadente -> erotico-ma-non-porno -> attirasegaiolirispettabili. Il che in un film sentimentale e’ una apprezzabile rarità. La sceneggiatura e’ solida e tutto ha un senso. Verso la fine diventa un po’ bunueliana, ma il surreale sembra del tutto naturale e ovvio. Come piace a me.

Ritmo lento. Non noioso imho, ma estremamente lento, persino nelle scene d’azione. D’altra parte “Lola Corre” era estremamente veloce… a questa differenza tra i due film sul piano della regia si ricollega anche la differenza tra i due personaggi interpretati da Franka Potente: Lola e’ attiva ed energica, Sissy e’ testarda ma in qualche modo fragile.
Il difetto più grosso di Tykwer e’ la sua videoclippaggine, intesa come tutta quella parte dell’intervento registico che non ha un fine narrativo. A titolo di esempio, c’e’ una sequenza in una camera imbottita del manicomio in cui i due personaggi si avvicinano l’uno verso l’altro, telecamera posta su un angolo del soffitto. I loro movimenti sono spezzati: lei sfuma nel nulla e riappare un metro più in là, lui sfuma nel nulla da sdraiato e riappare seduto. Non so quale sia il nome della tecnica, ma francamente la situazione non ne richiedeva l’utilizzo. Aggiungo anche un certo fastidio per una colonna sonora un po’ troppo invadente.
Comunque un film complessivamente discreto che conferma Tykwer come regista decisamente interessante.

ArAmesh