Cosa arrivereste a fare per salvare le persone amate? Questa è la domanda che per molti di noi fortunatamente rimarrà un quesito ipotetico. Comunque per John Archibald (Denzel Washington), nel nuovo film drammatico “John Q”, la quesione lo porta ad un forte stato di crisi in cui vita e morte sono le due sole opzioni. Diretto da Nick Cassavetes, “John Q” racconta la storia di John Archibald e della sua famiglia, la moglie Denise (Kimberly Elise) e il figlio Mike (Daniel E. Smith) che lottano per far fronte a difficoltà economiche. John lavora part time nella sua fabbrica a causa del taglio del suo orario, e sua moglie ha appena iniziato in una drogheria. Nonostante le ristrettezze, sono una famiglia amorevole e felice che ha buoni amici ed è rispettata dal vicinato. La tragedia colpisce inaspettatamente la famiglia quando Mike sviene durante una partita di baseball, ed i medici che lo seguono, scoprono una delicata debolezza al cuore. Viene rivelato che se non viene trapiantato un cuore entro poco tempo, Mike non vivrà. Il costo del trapianto è di duecentocinquantamila dollari, e John sa che l’assicurazione non coprirà l’intervento. Per non lasciar morire il loro unico figlio, John e Denise decidono di contattare disperatamente varie agenzia di assistenza per racimolare la somma e salvare il loro figlio. Nella speranza di poter pagare i costi sempre crescenti, i coniugi presto decidono di vendere le loro proprietà e accettare la carità della cittadinanza, ma è ancora troppo poco e, come non bastasse, la burocrazia fa la sua parte mettondo i bastoni tra le ruote.

La svolta: dopo essere stati informati della sua imminente dimissione a causa della mancanza di fondi, John decide di prendere in mano la faccenda prendendo in ostaggio l’ambulatorio dell’ospedale e il personale. John ha una richiesta molto semplice: vuole il nome di suo figlio nella lista dei donatori. Durante il sequestro, John deve negoziare con l’ufficiale di polizia Grimes (Robert Duvall) il quale invita di terminare il sequestro in modo veloce e tranquillo; diversamente la pensa il Capo della Polizia (Ray Liotta), interessato più alle elezioni politiche ed alla propria immagine sui media. A complicare ulteriormente la situazione è Rebecca Payne (Anne Heche), amministratore dell’ospedale preoccupata più dal danaro raccolto che l’aiuto del personale sotto sequestro e del Dr. Turner (James Woods), il chirurgo che può salvare Mike. Da segnalare gli ostaggi trattenuti da John: una madre ispanica, una coppia con lei in dolce attesa, un ricco snob prepotente e la sua ragazza, infermieri, guardie e un tipo particolare di nome Lester (Eddie Griffin). È la diversità del gruppo che porta ad alcuni dei momenti più memorabili, poichè il concetto di sanità in America è visto diversamente da ogni membro del gruppo. Inoltre, il film evita l’argomento razziale ed insiste piuttosto sui fattori economici che per molti determinano il tipo e la qualità delle cure mediche che possono ricevere. Mentre il film è drammatico, raramente sembra forzato, e gli argomenti sollevati dal sono validi, attualissimi e senza facili risposte, mostrando l’altro lato della medaglia, poichè mentre la burocrazia è messa in cattiva luce, conferendo al pubblico molti modi di interpretazione. Il cast è molto buono: Washington e Woods raggiungono performance strabilianti senza sforzi particolari mentre il resto del cast è ottimamente rappresentato. Probabilmente, la cosa più apprezzabile in “John Q”, è che informa senza predicare, senza generalizzare, denunciando la potenziale situazione che potrebbe capitare a qualsiasi famiglia, senza riferimenti ad avvenimenti simili avvenuti nella realtà. “John Q” è un film ben fatto, una piacevole sorpresa.

Cass|us (da IAC)