Dopo il non entusiasmante “La felicita’ e’ dietro l’angolo”, il poco prolifico regista francese Etienne Chatiliez ritenta la strada della commedia corrosiva, con risultati altrettanto discutibili. Tanguy e’ un ragazzo di ventotto anni che vive in fin troppa armonia con la madre e il padre e non sembra avere la benchè minima intenzione di lasciare il nucleo familiare. Sono i genitori, quindi, che decidono di prendere l’iniziativa e di spingere, con le buone o con le cattive, il figlio ad andarsene. Lo spunto iniziale, oltre che divertente, e’ anche molto attuale. Qualsiasi rotocalco, infatti, propone articoli, test e dossier, spesso superficiali, sui figli “mammoni” che all’autonomia preferiscono le comodità’. Come e’ divertente l’inversione dei ruoli, con i genitori stressati (anche se le motivazioni latitano) disposti a tutto pur di liberarsi dell’adorato e poi odiato pargolone. Quello che non convince e’ lo sviluppo dell’idea di partenza, che si riduce ad una sorta di giochetto sadico tra genitori e figlio stile “La guerra dei Roses”, senza pero’ alcun approfondimento psicologico.
I personaggi finiscono infatti per muoversi come macchiette, funzionali alla creazione di gag (a volte simpatiche, alla lunga ripetitive) ma solo in apparenza problematici. La beata incoscienza di Tanguy, che si risolve in pacate reazioni agli attacchi dei genitori, ad esempio, e’ ben poco credibile. Ne’ si capisce bene per quale motivo padre e madre scelgano di attentare al figlio piuttosto che impostare un dialogo di confronto in cui mettere allo scoperto le proprie esigenze. Forse la critica e’ proprio alla famiglia borghese, in cui l’armonia di facciata cela rancori inconfessati e inconfessabili. Forse il film vuole raccontare l’incomunicabilità’, regina dei rapporti sociali, attraverso la farsa. Peccato che di tutto questo si abbia solo un lieve sentore che non diventa mai consapevolezza, ne’ dei personaggi e nemmeno dello spettatore e che la risata, o il tentativo di produrla, sfumi sul nascere qualsiasi ispirazione.

Luca Baroncini