Ironico.
Da quando Jackie Chan ha rilasciato interviste dicendo che avrebbe dato ancora il massimo prima di passare agli “stupidi” effetti speciali, ogni suo film conteneva in maniera piu’ o meno vistosa effetti di computer grafica o il famigerato WireWork (cioe’ l’uso di cavi per effettuare un certo tipo di movimenti).
Vabbe’, nessuno si aspetterebbe che un cinquantenne si metta a fare piroette volanti e cadute da altezze improbabili, ma un minimo di serieta’ sarebbe logico aspettarsela.
Almeno “2 Cavalieri a Londra” pur nella sua risibile scontatezza e’ stato un film divertente dove ha dimostrato di saper fare ancora qualcosa, qui invece c’e’ la festa dello scontato e dell’effetto speciale, e la cosa non gliene porta certo merito.
Se almeno il film fosse godibile in qualche modo…certo, qualche battuta e qualche gag si potrebbero salvare, ma il tutto risulta talmente pietoso e posticcio che dopo un attimo di curiosita’ ci si ritrova nuovamente a sprofondare nella noia.
Sei persone per scrivere una sceneggiatura inesistente, il fantasma di Julian Sands che torna dal mondo dei morti (cinematograficamente parlando) per tornarci (si spera) in eterno, una spalla comica sprecata (un Lee Evans che si dovrebbe vergognare), e la sciatta regia di Gordon Chan che non ha perso il vizio di usare l’orribile “strobo-moviola” nelle scene d’azione piu’ concitate. Si salvano in extremis Jackie e Claire Forlani, apparentemente in sintonia e
divertiti.
Il resto e’ un polentone inutile di stupidate che non si vedono manco nei film di serie B inediti che ogni tanto propinano in televisione. Un Jackie Chan VERAMENTE sprecato. “Lo Smoking”? In confronto a questo, un capolavoro.
Voto: 5

Wolf