GIULIETTA e’ la graziosa Kallisto e appartiene al popolo degli Hydross, cioe’ i “figli della pioggia del titolo” che adorano l’acqua e vivono in armonia pietrificandosi nella stagione secca. ROMEO e’ invece Skan, un Pyross, che vive solo nel calore e per cui l’acqua ha il potere corrosivo di un acido. La storia d’amore tra i due e’ inevitabile per spezzare la maledizione, far cessare l’inutile guerra tra le due etnie e ridonare armonia all’ambiente. L’ennesima variante shakesperiana incontra l’amore impossibile di “Lady Hawke”, sostituendo il giorno e la notte con gli altrettanto ineluttabili acqua e fuoco. Il percorso lineare della narrazione, pero’, non deve trarre in inganno. Philippe Leclerc riesce infatti a costruire una facola efficace, valorizzata da una sceneggiatura capace di mantenere desta l’attenzione e calibrare con buon senso del ritmo le risposte ai vari interrogativi che dissemina durante il percorso. I personaggi sono un po’ monolitici e caratterizzati in modo essenziale, ma la vulnerabilita’ consente di metterne in evidenza il lato umano. Il risultato di questa co-produzione franco-coreano e’ quindi edificante senza eccessi dimelassa e si segue come una grande avventura d’altri tempi. Il desing spigoloso ma espressivo dei protagonisti e’ opera del celebre cartoonist Philippe Caza.
Luca Baroncini (da www.spietati.it)