“Sono una puttana, una cagna. Nessuno mi rispetta. Voglio che mi ami per la vergogna che ti faccio provare”

Il 17enne Pierre (Louis Garrel) ha sempre vissuto una innocente adolescenza. Durante le vacanze estive, raggiunge la madre Helene (Isabelle Huppert), che adora e nella quale vede una donna pura. La madre lo porta con sè nelle passeggiate, fino a coinvolgerlo in azioni depravate e sesso sfrenato, perchè in realtà Helene è una donna sempre vissuta nel sesso e negli intrighi. Ben presto Pierre scoprirà l’estasi della perdizione.
Ma Mère, rifiutato a Cannes e in concorso al Taormina Film Festival, è stato annunciato come il film scandalo e vi dico subito anche il perchè: masturbazione a tutto andare, orgie, sado-masochismo, complessi di Edipo, insomma, un pseudo trash erotico per eccellenza.
Interessante il soggetto (ma quale soggetto a sfondo scandaloso non lo è?), questi esseri umani che vivono unicamente per l’estasi del sesso e della perdizione, esseri maledetti con un’anima pronta ad ardere nell’inferno. Un film poco umano, la degradazione è sottolineata dalla fotografia opaca e sporca, così come è opaca e sporca la coscienza dei personaggi, sorprattutto Pierre, che mostra il pentimento durante le sue preghiere disperate. Il regista Christophe Honorè punta unicamente alla forma di provocazione, invece di sviluppare la complessa storia e le psicologie intrinseche dei personaggi, ma forse era proprio ciò che voleva, lasciare in disparte la psicologia per puntare alla base della storia, trasformando così i suoi personaggi in esseri troppo disumani per potersi riconoscere in essi.
Charlotte Rampling totalmente inespressiva, mentre Louis Garrel, il ragazzo bruno di The Dreamers, sembra essersi specializzato in ruoli di pervertiti segaioli.
Un film volgare, un erotismo fastidioso e irritante senza un minimo contenuto. Meritatissimi i 5 minuti di BUUU alla fine della proiezione.

Pierre Hombrebueno