“E’ difficile non essere ingiusti verso coloro che amiamo” – Oscar Wilde
Già, fare del male alle persone che amiamo è forse la cosa più (involontariamente) facile del mondo. E così capita a Chiara (Giovanna Mezzogiorno) e Nanni (Adriano Giannini), sposati felicemente e con 2 deliziosi gemelli fino a quando per malintesi(?), cade l’uragano sulla loro famiglia perfetta.
La regista Livia Giampalmo, seguendo le orme di Muccino, affronta il tema della fragilità dell’amore con una visione del tutta femminile, così, diversamente dal regista di Ricordati di Me, Giampalmo si concentra soprattutto al romanticismo e allo strappalacrime.
La canzone d’apertura è quanto di più pop ci possa essere, ci viene mostrato la felicità di questa famiglia che gioca spensierata nella spiaggia, e i due protagonisti Chiara e Nanni con tutta la forza del loro amore: giocano, scherzano, ridono, si coccolano, proprio come il più bello dei sogni.
E dopo la rottura, cominciano le piogge di lacrime e i flashback, con tanto di scene in cartone animato.
La positività del film sta nel suo romanticismo abbondante, una benedizione per gli amanti del genere. E’ facile riconoscersi in uno dei due protagonisti, dato che tutti, in bene o in male, ci siamo passati. E così ci immedesimiamo in Chiara, che ama suo marito più di ogni altra cosa ma che per orgoglio e per la ferita ancora bruciante non riesce a riaprire il suo cuore. Ci immedesimiamo in Nanni, che per un briciolo pseudo-errore si ritrova dal paradiso all’inferno, seguiamo le sue suppliche in tutta la loro disperazione più totale.
Il romanticismo abbondante però è anche la fonte negativa dell’opera, che per questo suo voler a tutti i costi commuovere raggiunge talvolta l’assurdità più totale.
Giovanna Mezzogiorno tocca momenti di grazia che sfortunatamente alterna con toni di voce e sguardi sopra le righe, mentre Adriano Giannini riesce ad impersonare con bravura il suo personaggio rendendolo credibile e quasi l’eroe buono della situazione.
E dopo il gran finale aperto a più conclusioni, riecco la canzone iniziale del film, a dire che il mondo è un grande cerchio e che certe cose, come l’amore, non cambiano mai.
Pierre Hombrebueno