L’idea sara’ pure dei Coen, ma a me questo film mi ha proprio deluso. Forse l’idea sbagliata che mi ero fatto di un alcolizzato deluso dalla vita vestito da Babbo Natale per altri “lavoretti” potesse risultare divertente mi ha decisamente fuorviato. Diciamo che Billy Bob Thornton, cinico e repellente come pochi riesce senza troppi problemi a risultare antipatico, e forse e’ proprio la mancanza di una sceneggiatura piu’ convincente che crea la pecca principale: il film non fa ridere. Decisamente inferiore all’altro film del regista, Ghost World, questo avrebbe dovuto essere piu’ risoluto, piu’ ammiccante, piu’ corrosivo. Nulla di tutto questo. Il tutto all’insegna del politicamente scorretto, con l’aggiunta (forzata?) della tipica morale edificante, la storia si ripete stancamente nel classico finale vagamente consolatorio, dettato dall’unica figura positiva del film: un ragazzino ciccione e moccoloso un po’ ritardato che diventa il punto cardine per il “perfido” Babbo Natale (notevole la scena madre finale, questo va detto). Piu’
semplicemente forse non ero in serata, ma l’unica cosa che potrebbe far risollevare il voto e’ la dedica finale a John Ritter (il mitico protagonista di Tre cuori in affitto), qui nel suo ultimo film. Ciao, Jack. Voto: 5
Wolf