Le due vite di Melinda sono le due anime di Woody Allen. La commedia e la tragedia. Si tratta solo di una sfida fra scrittori che vogliono dimostrare che una storia può vivere nel sorriso e nel dramma.
Una ragazza torna improvvisamente , dopo molto tempo, da alcuni suoi amici impegnati in una cena. Melinda, questo è il nome della fanciulla, si nasconde nel mistero della propria vita e destabilizza in un certo modo gli equilibri delle esistenze dei presenti. E lo fa in modo diverso a seconda delle interpretazioni antitetiche dei due scrittori.
Woody Allen, in questo film di transizione, in cui l’assenza del regista come attore si fa sentire ma non troppo, ha un approccio divertito e divertente nel modo di trattare una storia con tagli diversi. Lasciando da parte qualsiasi battuta o considerazione sugli ebrei, Woody sceglie come portavoce Will Farrell, attore da Saturday Night Live, che si esprime con frasi spesso tragicomiche. Farrell è il bridge di congiunzione fra tragedia e commedia e sostiene gran parte del film. Radha Mitchell, la nostra Melinda, bravissima a impersonare le sue due parti, ci regala fascino e fragilità come poche altre attrici avrebbero saputo fare. Ma d’altra parte si sa che gli attori sono uno dei punti di forza nei film del cineasta newyorchese. Allen quando scrive un copione si immagina già i ruoli da assegnare e gli attori da utilizzare, dimostrando che il cinema può essere “parole e recitazione”.
“Melinda e Melinda” è un divertissement bidimensionale, piacevole e leggero, che scorre sulle due vie del dramma e della commedia, senza affaticare mai lo spettatore. La sua visione del cinema è sempre molto personale, e l’universalità dei dialoghi lo fa diventare di tutti. Semplicemente.
Voto 7
Mattia Nicoletti