Regia di Andy Tennant,
con Will Smith, Eva Mendes, Kevin James e Amber Valletta.
Recensione n.1
C’è stato un periodo della mia vita, qualche anno fa, durante il quale con un amico frequentai in modo più assiduo del solito mio fratello di tre anni più giovane di me. Il mio fratellino è da sempre considerato da tutti il classico “figo” (e questi “tutti”, confrontando me con lui, si domandano ancora se casa nostra non fu meta di qualche postino o idraulico); non mi dilungo a spiegare aneddoti o leggende più o meno metropolitane nategli intorno, vi basti sapere che se Fonzie necessitava di uno schiocco delle proprie dita per accalappiare un gruppetto di donne, al massimo a Jackie (nome d’arte ed alias per proteggerlo da ritorsioni sessuali) basta un accenno di sorriso, proprio una piccola, leggera increspatura verso l’alto di un angolo della bocca. Ed il gioco è fatto.
Visto che sia io che il mio amico eravamo single, decidemmo di seguirlo, forti del fatto che anche il più affamato degli obesi prima o poi qualche avanzo lo lascia nel piatto. In discoteca: mentre il sottoscritto si agitava come un Tony Manero in preda ad una crisi epilettica e circondato da un nugolo di api, Jackie, con
una bottiglietta di birra in mano, ondeggiava. Sì, ondeggiava e basta. La musica era molto ritmata, il sound s’impadroniva dei miei arti e non solo dei miei (tralascerei il racconto del mio amico che, sulle note di “Y.M.C.A.” sferrò involontariamente un pugno ad una ragazza buttandola rovinosamente a terra, però è troppo bella per non accennarlo…) e mio fratello continuava, ostinatamente, ad ondeggiare. Compresi poco dopo che il suo ondeggiamento era, in realtà, un “richiamo d’amore”; le due ragazze più belle della sala (e vi assicuro che erano veramente molto belle) gli si avvicinarono e, spudoratamente, gli chiesero se era lì da solo o con la sua ragazza. Il racconto termina qui, la fine la potete immaginare anche da soli.
Ed ora vi starete domandando cosa tutto questo possa c’entrare con il film. C’entra, c’entra, eccome se c’entra. Ricordatevi solo di una cosa: non ondeggiate! Sarà meno efficace, ma di certo infinitamente più divertente!
NOTE DI MERITO: “Hitch” è una gran commedia: frizzante, divertentissima ed ottimamente interpretata. Personalmente era da tanto che non mi ritrovavo a ridere così di gusto al cinema. Insomma, andatelo a vedere!
NOTE DI DEMERITO: “Hitch” è anche prevedibile (benché il gioco stia tutto nel vedere COME ci si arriva alla fine), con due-minuti-due di “approfondimento psicologico dei personaggi in modo che non si creda che questa sia colo una commedia per far ridere, ma anche che possa far pensare” di troppo. Ma sono peccati davvero veniali.
EPILOGO PERSONALE DELLA SERATA (come se questa “rece” non fosse già abbastanza ombelicale): forse infastidita dagli apprezzamenti sulla prorompenza fisica della bella Eva Mendes, la mia ragazza se ne esce con un “Guarda amore, con tutte queste tette non riesco neppure a battere le mani per applaudire!”. Ed io: “Tesoro, batti le tette!”.
BenSG, lui no che non capisce le donne. Voto da 1 a 5:*** 1/2
Recensione n.2
Credevo che ormai avessero relegato Will Smith ai film fanta-azione-politici, tant’e’ che ritrovarmelo nei trailer di una commedia mi ha decisamente incuriosito. Forte dei commenti positivi “orecchiati” in giro, decido di concedermi una serata relax, e devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso. Forte di una bella fotografia, frizzanti e sagaci dialoghi, il buon Will si mette in gioco come playboy conto terzi, giocando a fare il cupido con chi ormai non nutre speranze per poter rimochiare la donna dei propri sogni. Furbetto e un tantino maschilista (nel senso buono del termine, visto che comunque le vicende si vedono dalla parte dell’occhio maschile), il ritmo incalza piacevolmente nel primo tempo, ma purtroppo si inabissa leggermente nel seconda parte dove compare il tragico spettro del sentimentalismo piu’ becero. Non che sia del tutto fuori luogo, ma il film avrebbe lavorato meglio a mio parere con una costante che nel primo tempo aveva trovato un suo forte punto d’appoggio, basato piu’ decisamente sulla commedia. Si scivola inevitabilmente prevedibilissimo finale che comunque non intacca piu’ di tanto la pregevole fattura di questa deliziosa commediola. Voto: 7-
Wolf
Angolo lettori
Premetto che sono andata al cinema con tre amici (maschi) e a fine primo tempo li ho sorpresi prendere appunti su un taccuino…..!!!
Una piacevole commedia, dotata di un ritmo incalzante per la buona fattura della sceneggiatura e che induce alla risata spontanea grazie a delle gag semplici, classiche ma efficaci.
Un consulente che aiuta gli uomini a conquistare le donne, ma che nel momento in cui si trova ad essere coinvolto in un rapporto che lo obbliga ad uscire dagli schemi e dalle regole del suo mestiere fa fatica a trovare le parole giuste per comunicare i propri sentimenti.
Proprio qui, nella seconda parte del film il ritmo brioso della premessa viene un po’ a calare per lasciare spazio all’innamoramento del protagonista ma tutto sommato il film rimane divertente e non perde di vivacità comica (vd. l’esilarante sequenza della reazione allergica del povero “Dottor Rimorchio”).
Volendo essere pignoli Hitch rischia di cadere un po’ nella retorica quando affronta il tema della conquista con occhio stereotipato a tratti maschilista e quando vuole dettare le regole del “buon cacciatore” ma in fondo il tutto è mostrato molto bonariamente e il film rimane un piacevole esempio di commedia divertente e non del tutto priva di contenuti.
Azzeccata la fotografia e le musiche, il film è anche una prova di buona recitazione da parte di Will Smith che esce così dallo stereotipo del giovane duro da film di fantascienza e ci regala un personaggio simpatico ma anche vero e sfaccettato.
Graziana Spagnuolo