Zoologo con spiccata propensione alla tassonomia su scala planetaria scopre la prima notte di nozze di sapere tutto sulla vespa delle galle e di non sapere un cazzo dell’eccitazione femminile. E’ l’inizio di una straordinaria avventura al centro del genere umano, maschile e femminile: fermamente convinto che il comportamento sessuale sia scientificamente misurabile Kinsey molla le vespe e dedica la vita allo studio scientifico della vita sessuale dell’animale uomo, cercando di vivere le sue teorie sulla libertà sessuale dettata biologicamente in prima persona.
A differenza della (bella) biografia di Coraghessan Boyle, raccontata dal punto di vista di uno dei giovani collaboratori di Kinsey, il (bel) film di Bill Condon focalizza l’attenzione sul clima claustrofobico e bigotto degli Stati Uniti negli anni Cinquanta, dominati dall’ossessione per l’igiene sessuale e l’astinenza. Un po’ come l’Italia dell’ultimo papato, per intenderci.
Film pacato e discreto nel gestire normalizzandola una biografia decisamente controversa: il giovane Kinsey, che trovava sollievo solo in compagnia dei suoi amici animali, impiega tutta la vita a fare amicizia con gli umani, venendo ripagato piu’ in qualita’ che in quantita’.

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