“Il vino rappresenta un rapporto quasi religioso tra l’uomo e gli elementi naturali.
Con l’immateriale. Ci vuole un poeta per fare un grande vino” Aimè Guibert
“Michel Rolland è come uno Spielberg del mondo del vino” Jean-Luc Thunevin
Due “dichiarazioni d’amore” quelle di Aimè Guibert, uno dei grandi produttori di vino, e di Jean-Luc Thunevin, noto esperto a proposito del più celebre enologo al mondo, che aprono alla passione del vino e del cinema con cui Jonathan Nossiter ha realizzato il suo ultimo film, MONDOVINO, in concorso al Festival di Cannes del 2004 e distribuito nelle sale italiane l’8 aprile da BIM.
MONDOVINO sarà al centro degli eventi di apertura di VINITALY, 39° Salone dei vini doc italiani e internazionali: l’8 aprile, dopo l’anteprima per gli operatori del settore, si svolgerà l’incontro dal titolo “MONDOVINO. PATRIMONIO CULTURALE ED ECONOMICO DA SALVAGUARDARE O GUSTO DA GLOBALIZZARE? e animato dai nomi più interessanti dell’enologia e viticoltura italiane.
MONDOVINO punta là dove Sideways di Alexander Payne non poteva arrivare: al dietro le quinte della produzione del vino. Al vino come elemento fondante della nostra cultura ed identità, al rispetto di questi assunti nella produzione del nettare degli dei. Ora su questa identità si sono scatenate lotte tra i produttori di vini della Toscana, della California e della Borgogna. Su questo dissidio il regista carica un ulteriore spunto di riflessione: il vino può essere prodotto in larghissima scala e cioè globalizzato, anche nel gusto?
Nel film anche i proprietari di alcune note etichette: Battista & Lina Columbu Denominazione Malvasia Di Bosa (Sardegna), Marchesi Frescobaldi (Firenze), Marchesi Antinori (Firenze).