Sara’ arduo per me poter scrivere qualcosa di comprensibile su questo film, dal momento che io per primo non ci ho capito nulla. Direttamente dal fumetto di Moebius (che manco a dirlo, non ho mai visto), un western un po’ atipico, diretto con mano sicura dallo stesso regista di Dobermann, in un caleidoscopico e vorticoso montaggio di splendidi scenari e location esotiche (il film e’ stato girato quasi interamente in Messico). Come ho detto prima e’ un western un po’ atipico per il suo genere, quindi non aspettatevi sparatorie o scazzottate di alcun tipo, qui di classico troviamo solo i personaggi e l’ambientazione. Il tutto mischiato con una sorta di misticismo pellerossa da new age, dove allucinazioni e miraggi sono psichedelici effetti speciali ricreati in computer grafica. Francamente, non ho molto ben capito dove si voleva andare a parare con questa storia. Se da un lato va comunque premiata l’idea (e il coraggio) di raccontare una storia le cui radici sono da ritrovarsi nella religione indiana, d’altra parte sembra che il tutto sia stato fatto solo per portare a quei dieci miuti verso la fine di puro delirio computerizzato, decisamente inutile, se non per puro godimento (?) visivo. Buono almeno il cast, da Vincent Cassel a Michael Madsen fino alla rediviva Juliette Lewis, ma alla fine, tanto talento visivo (e si vede), ma purtoppo molta poca sostanza…
Voto: 5 e 1/2

Wolf