Regia: Teresa De Pelegrì e Dominic Larari
Sceneggiatura: Teresa De Pelegrí , Dominic Harari
Fotografia: Danny Cohen Musiche: Charlie Mole
Montaggio: Fernando Pardo
Tania Maria Botto
Rafi Guillermo Toledo
Leni Marián Aguilera
Gloria Norma Aleandro
Anno: 2004 Nazione: Spagna / Argentina / Portogallo / Gran Bretagna Distribuzione: IIF Durata: 93′
Data uscita in Italia: 20 maggio 2005 Genere: commedia

Cosa succede se un’ebrea (Leni Dalinsky) e un palestinese (Rafi) decidono che la loro è una relazione seria, e vanno a presentarsi alla casa di lei, da una madre nevrotica, un figlio curioso ed eccentrico neocultore delle tradizioni kasher, una sorella ninfomane con figlia, un nonno “guerresco” e un padre “misterioso” assente….
Commedia degli equivoci questo “Il mio nuovo strano fidanzato”, con quel tocco dinamico condito da umorismo nero che caratterizza una parte delle produzioni ispaniche degli ultimi tempi.
Il film si lascia apprezzare se lo si guarda come un buon prodotto medio dalla morale educativa facile ed intuibile: l’amore non conosce barriere e supera le differenze e le incomprensioni, come quelle culturali, etniche e religiose.
Il film, complice anche la presenza del protagonista Guillermo Toledo (Rafi), ricorda in certi passaggi il cinema di Alex De La Iglesia, e di una certa commedia new world di gusto giovanile ed europeo.
Gli altri interpreti sono piuttosto bravi e dentro i loro ruoli, funzionali nello spirito e nel taglio recitativo ad un opera che va presa per ciò che è, ovvero una buona commedia d’evasione, d’umorismo, e che farebbe bene che la guardassero ebrei e palestinesi di nuova generazione per sdrammatizzare, accettarsi e sorridere (ridere) di se stessi, e ciò vale molto di più degli intenti educativi e pacifisti di molti film seriosi.
La città nel quale è ambientato può ricordare una qualsiasi metropoli mediterranea o la stessa Tel Aviv, del resto i due protagonisti trentenni, hanno gusti e stili di vita molto simili a quelli dei loro coetanei del mondo occidentale e decidono di vivere a Barcellona.

E’ una realtà che oggi nel mondo palestinese vi siano molti scienziati, cattedratici e intellettuali che vivono e lavorano in tutto il mondo occidentale, e che un professore palestinese e musulmano, ma non diverso dagli altri suoi concittadini, possa avviare una seria relazione con una donna che, ironia della sorte, è ebrea.
Dove le pressioni e le esigenze nei territori d’Israele sono forti è naturale che le differenze e gli odi trovino un eco profondo, ma è ragionevole e compatibile pensare ciò che è ovvio, ovvero che entrambi i popoli sono legittimi cittadini del mondo con la loro aspirazione di crescita, di sviluppo e di pace, ma anche che fuori dalla realtà dei loro paesi un uomo palestinese e una donna ebrea sono avulsi da alcune delle realtà dei loro paesi, cioè sono un uomo e una donna qualsiasi.
E’ doveroso segnalare alcune divertenti gag, che proseguono sull’onda di una tradizione segnata da un recuperato e non irriverente umorismo nei confronti delle tradizioni ebraiche o arabe, anzi spesso caldeggiate da queste stesse e considerate fondamentali per un recupero delle relative culture nell’immaginario collettivo internazionale, dove talvolta vengono viste come poco attraenti e generatrici di ostilità.
Ed è in questo quadro di riferimento culturale che si colloca “Il Mio Nuovo Strano Fidanzato”. Quando cadono i muri dei nostri pregiudizi, tutto ci può sembrare strano, ma è una condizione imprescindibile per uscire dal guscio e vivere. Qualche buona risata può aiutare in questo senso e il pubblico sembra apprezzare.

Gino Pitaro