Recensione n.1

Durante il diciannovesimo secolo, i fratelli Jacob Ludwig Carl Grimm e Wilhelm Carl Grimm, noti per la raccolta classica di fiabe della letteratura mondiale, viaggiavano fra villaggi trascrivendo racconti di tradizione orale.
I racconti dei fratelli Grimm includono: `Cappuccetto Rosso’, ‘La Bella Addormentata nel Bosco, `Hansel e Gretel’, `Cinderella’, `Rapunzel’, ‘Il Principe Ranocchio’, ‘Biancaneve’ e `Rumpelstiltskin’.
I personaggi nel film ‘The Brothers Grimm’ sono tratti da queste fiabe e ritratta William e Jake Grimm (Matt Damon e Heath Ledger) come degli imbroglioni che derivano guadagno monetario viaggiando da un villaggio all’altro nella Germania occupata da Napoleone. I fratelli Grimm creano illusioni magiche per far credere alla gente che possiedono poteri speciali ed indispensabili per la protezione del popolo. Alcuni di questi poteri consistono nel sopprimere spiriti diabolici ed esorcitare demoni. Nonostante il comune desiderio dei due fratelli per arricchirsi, di raccontare storie, e l’amore per donne e vino, si differenziano dal fatto che Jake crede nella magia, mentre William no.
Essendo catturati dalle autorita’ napoleoniche, Generale Delatombe (Jonathan Pryce) ed il malvaggio Cavaldi (Peter Stormare), William e Jake devono scegliere la loro pena: risolvere la misteriosa scomparsa
di dieci ragazze giovani nella foresta di Marbaden, oppure affrontare una morte sicura. La sorella di due delle ragazze scomparse, la bellissima Angelika (Lena Headey), guida i fratelli per la foresta incantata. I fratelli Grimm ed i loro poteri magici sono sfidati da alberi capaci di muoversi tramite rami e radici che afferrano e legano, un cavallo che inghiottisce bambini, un lupo mannaro, ed una torre misteriosa.
La regina Specchio (Monica Bellucci), di 500 anni di eta’, è una cattiva strega che risiede incantata nella torre dalla quale governa la foresta in cerca di pozioni indispensabili per tenersi giovane.
Mancando di poteri supernaturali, William e Jake sono costretti ad affrontare un ostacolo che può essere superato soltanto tramite misure eroiche.
Il direttore Gilliam e lo scenografo Guy Dyas, hanno costruito un intero villaggio del diciannovesimo secolo coi dei castelli incantevoli, granai, e foreste affascinanti. La ricca struttura del film, i colori brillanti, ed i 750 effetti digitali speciali sono stati usati per creare illusioni magiche che formano l’espressione estetica ed artistica delle favole. Alcuni effetti speciali sono stati adottati per la trasformazione dei lupi in boscaioli, e per ringiovanire la strega da 500 a 25 anni di eta’. Specialmente addestrati cavalli e corvi, complementano le bellissime immagini nel film.
Questo racconto oscuro, ed occasionalmente spaventoso, e’ stato ben prodotto ed interpretato. La costumista, Gabriella Pescucci, ha creato dei bellissimi costumi estravaganti per il ruolo di Monica Bellucci. Il direttore Terri Gilliam, ha creato nel film ‘The Brothers Grimm’ una delle sue piu’ grandi fantasie avventurose. Il suo talento nella percezione visiva rende questa produzione piuttosto piacevole e divertente.

ESTER MOLAYEME
Los Angeles, CA

Recensione n.2

“I Fratelli Grimm” segnano l’ennesima tappa della secolare diatriba tra Gilliam e le case di produzione americane. Questa volta è la Miramax a dover combattere con il regista. Harvey e Bob Weinstein, storici dirigenti della compagnia, impongono a Gilliam di non riprendere Matt Damon con un naso gigante. In origine, infatti, Will Grimm, interpretato appunto da Damon, deve avere un naso più grande del normale. Questa scelta viene giustificata dal regista con la motivazione di dare maggior spessore al personaggio. La Miramax, che punta, però, sul sex appeal del protagonista per ottenere maggiori introiti, si oppone. Gilliam li accusa di non avere il minimo senso della storia e difende le sue ragioni. “Quel naso su Matt – dice Gilliam – lo trasforma. E lo rende semplicemente un personaggio migliore. E’ fantastico, funziona benissimo. E’ ottimo per il suo personaggio, ed è utile per lui anche come attore,un po’ come per Dumbo e le sue orecchie”.
La Miramax non si convince. Gilliam, non accettando l’imposizione artistica, abbandona il film e gira “Tideland”. Sei mesi dopo i fratelli Weinstein lo chiamano nuovamente pregandolo di finire il lavoro. Il regista accetta, ma è costretto a cedere: nessuna scena col “nasone” viene mai girata.
Giulia Forgione