Titolo originale: Cry_Wolf
Regia: Jeff Wadlow
Sceneggiatura: Beau Bauman, Jeff Wadlow
Anno: 2005 Nazione: Stati Uniti d’America
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 90′ Data uscita in Italia: 25 novembre 2005
Genere: horror,thriller
Cast:
Tom Jared Padalecki
Rich Walker Jon Bon Jovi
Owen Julian Morris
Mercedes Sandra McCoy
Dodger Lindy Booth

Premessa fondamentale: l’opera non è il sequel del fortunato e dignitoso thriller “Saw, l’Enigmista” uscito in sala quasi un anno fa.
Il film in questione è ambientato nel mondo di un college americano, dove un gruppo di ragazzi borghesi e annoiati si divertono con giochi morbosi e cervellotici, durante i quali bisogna individuare il vero o il falso nelle affermazioni di ciascuno, ma successivamente vengono iniziati, trainati dalla loro leader carismatica, a un gioco i più “accattivante”: c’è stato un omicidio di una ragazza fuori dal liceo, ed i giovani vogliono far credere che ci sia un serial killer nella scuola, allo scopo di divertirsi diffondendo il panico, anche tramite internet, e giocando con le paure create negli altri. Nella comitiva c’è un nuovo ragazzo, Tom, e tra lui e la ragazza leader pare esserci del tenero. Intanto sembrerebbe che il copione studiato a tavolino per rendere la burla credibile, con tanto di finte morti e scomparse, stia tingendosi di realtà. C’è forse dietro il vero killer che vuole interpretare “dal vero” i delitti immaginari dei ragazzi o c’è dell’altro?
Il film rientra in una sorta di filone thriller giovanile di matrice anglosassone, con psicologie volutamente abbozzate per grandi linee, ritmo discreto, con uno stile in parte da videoclip e poco sangue. Rientra, pur nella diversità del caso, in una linea editoriale dove converge anche un’altra opera uscita recentemente, cioè “Wolf Creek”.
“Nickname: enigmista” ci regala una dose sufficiente di suspance e ha il pregio di non essere particolarmente prevedibile.
L’inizio disorienta un po’ perché gli autori, forse per ragioni di budget, hanno tagliato gli aspetti introduttivi della storia che forse avrebbero aiutato a creare più curiosità a livello narrativo.
Le interpretazioni sono un po’ stereotipate e appiattite sui canoni del genere, insomma gli attori recitano le loro parti quasi esclusivamente per dare un giustificativo del prosieguo della storia e del suo ritmo, che invece per instillare profondità ai vuoti e viziati personaggi, ma in film del genere non è un difetto, piuttosto una caratteristica adatta al tipo di opera.
Non manca qua e là qualche critica o ironia sulla vita dei college americani. Poca originalità, ma anche qualche buona idea, ed una costruzione ad incastri, che seppure non è esente da difetti e da qualche illogicità, funziona in modo accettabile. In particolare il protagonista Tom non si rivolge mai alle autorità del college quando sarebbe opportuno farlo, e questo avrebbe generato in più di un occasione il crollo del “castello narrativo”.
Curiosità: Jon Bon Jovi, il divo-musicista rock, interpreta la parte di un insegnante.
Inevitabili le forzature, ma nell’insieme il film si lascia vedere senza noia e senza la sensazione di aver buttato i soldi del biglietto.

Gino Pitaro newfilm@interfree.it