Scheda film
Regia: Lenny Abrahamson
Soggetto e Sceneggiatura: Emma Donoghue
Fotografia: Danny Cohen
Montaggio: Nathan Nugent
Scenografie: Ethan Tobman
Costumi: Lea Carlson
Musiche: Stephen Rennicks
Canada/Irlanda, 2015 – Drammatico – Durata: 118′
Cast: Brie Larson, Jacob Tremblay, Joan Allen, Sean Bridgers, William H. Macy.
Uscita: 3 marzo 2016
Distribuzione: Universal Pictures Italia

La stanza col figlio

Jack (Jacob Tremblay) vive a stretto contatto con la madre (Brie Larson), che chiama affettuosamente Ma’. Facciamo la loro conoscenza il giorno del quinto compleanno del piccolo e presto scopriamo come i due vivano in un luogo abbastanza angusto, che appunto chiamano “Stanza”, un monolocale dal quale non escono mai. Quando una sera viene a visitarli un certo Old Nick (Sean Bridgers), ci rendiamo conto di come questo benefattore sia in realtà il loro aguzzino, nonché molto probabilmente il padre di Jack. Ma’ escogiterà piani sempre più astuti per fuggire, finché non ce la farà.

Da lì, si apre la seconda parte di Room, un vero e proprio altro film, probabilmente quello “vero” e più interessato al regista Lenny Abrahamson, in cui descrive le difficoltà di ritrovare una vita normale e di ricominciare a vivere dopo un grosso trauma, come sequestro di persona e sevizie.
Tratto dal romanzo omonimo di Emma Donoghue, che anche sceneggia, e vagamente ispirato alle vicende di Natascha Kampusch ed Elisabeth Fritzl (due ragazze austriache, la prima sequestrata per 8 anni da uno sconosciuto e la seconda sequestrata ed abusata dal padre per ben 24 anni con conseguenti sette gravidanze) è una pellicola che non può lasciare indifferenti.
Nella sua prima metà avvince ed incuriosisce: nelle prime immagini la routine sembra assolutamente normale e presto si capisce come normale non sia affatto; nella seconda metà Old Nick esce letteralmente di scena – di lui sentiremo soltanto parlare il minimo indispensanile – il ritmo rallenta, com’è naturale, e Abrahamson inizia ad indagare ancora di più la mente umana, lasciando tutavia inalterato l’interesse dello spettatore: Ma’, i suoi genitori ovviamente ormai separati e combattuti, la scoperta del mondo da parte del meraviglioso Jack, il più “plastico” di tutti per età, come dirà il pediatra, ed il più facilitato quindi a ricominciare a vivere, com’è giusto che sia.
Room, quinto lungometraggio di finzione diretto da Lenny Abrahamson, descrive mirabilmente come un cambiamento positivo possa essere più duro di uno negativo, come la mente umana riesca ad adattarsi meglio ad una situazione drammatica che ad una (nuova) vita apparentemente normale e come un bene possa essere forse un male o viceversa. E lo fa col prezioso contributo di attori come Brie Larson, una vera e propria rivelazione annunciata, di cui finora avevamo potuto apprezzare solo l’enorme potenziale recitativo in ruoli di secondo piano, e di volti noti e piacevolmente ritrovati come Joan Allen e William H. Macy e del piccolo esordiente Jacob Tremblay, che sicuramente rivedremo presto sul grande schermo.

Voto: 7 e ½

Paolo Dallimonti

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