Voto (da 1 a 5): ** ½
Confesso che, fino a due secondi fa, sono stato molto indeciso se dare all’ ultima fatica di Richard Donner (76 anni a giorni) la piena sufficienza; alla fine ho optato per qualcosina di meno. La domanda che mi sono posto, infatti, è stata: “Consiglierei questo film ai soliti amici e parenti?”. La risposta è “Sì, però…”.
“Solo 2 ore” è un discreto film di genere poliziesco, con una trama affatto originale, un’ambientazione metropolitana come ne abbiamo viste tante a New York, con buoni attori in ruoli al solito stereotipati (David Morse ha proprio la faccia da bastardo e Bruce Willis riprende l’andatura claudicante all’effluvio alcolico del suo fallimentare personaggio già visto in “La morte ti fa bella” ed “Il falò delle vanità”, ma, comunque, è sempre molto bravo), con dialoghi in bilico tra il già sentito ed il ridicolo, infarcito di alcune buone scene d’azione, qualche tempo morto ed una più che ragionevole dose di scontatezza. Ma allora perché funziona (o quasi)? Perché Richard Donner è un ottimo mestierante e questo genere è il suo pane. Perciò, pur non gridando al capolavoro, “Solo 2 ore” si può vedere; nel caso aveste qualche dubbio, sarà un’ottima visione casalinga quando uscirà il dvd. Tanto, si sa, a casa ci si accontenta più facilmente.
DA TENERE:
La pellicola è un po’ un tuffo nel passato, in quegli anni ’80 che ci hanno regalato un sacco di film d’azione, qualcuno davvero buono, molti da dimenticare. Ma, visti allora, sembravano più che accettabili. Qui la parola “mestiere”, in ogni sua accezione, può essere correttamente utilizzata per comprendere meglio l’operato di regista, attori e sceneggiatore.
DA BUTTARE:
L’originalità non è certo il punto forte di “Solo 2 ore”, ma avendo visto il trailer non si poteva proprio sperare in cose sconvolgenti…
BenSG