L’Italiana EFFECI sfida i colossi americani con un film di animazione fantascientifico. Le credenziali lasciano ben sperare: la co-regia di Camillo Teti e Victor Rambaldi, specializzati nella realizzazione di opere cinematografiche e televisive per l’infanzia; la creazione delle sembianze dei personaggi e delle scenografie di Carlo Rambaldi; la colonna sonora di Lucio Dalla. Il risultato, però, nonostante gli sforzi di costruire una storia di ampio respiro e quindi facilmente esportabile, si arena tra stereotipi e piattezza. L’animazione, che si affida a una combinazione di 2D e 3D, non si distingue da un qualsiasi cartone animato girato in economia per la televisione. La musica di Dalla, che si ritaglia un ruolo disegnato nei titoli di coda, è anonima e poco in sintonia con la magia delle intenzioni. Purtroppo la semplicità dello stile non trova riscatto nemmeno nella forza del racconto, che si affida con ben poca fantasia all’ennesimo alieno (molto simile a E.T.) in cerca di aiuto sulla Terra per evitare l’estinzione della sua specie. Il punto di contatto è, guarda caso, un ragazzino buono e intelligente appassionato di astronomia. A seguire, ostacoli a ripetizione, tra compagni di classe invidiosi, veri amici, primi amori, nonni complici, alieni buoni, alieni cattivi e animaletti buffi di contorno. Quello che manca è uno stile personale in grado di conferire alla stessa storia di sempre la necessaria dose di mistero, e agli stessi personaggi di sempre quei dettagli che li rendono vivi e unici, perciò memorabili. L’eccessiva linearità della sceneggiatura, invece, affianca problemi e relative soluzioni con meccanicità e non trova sfogo nemmeno nei momenti comici (le gag nel pollaio e i battibecchi tra moglie volitiva e marito zerbino hanno ritmi imbarazzanti). La narrazione senza picchi, il messaggio edificante, problematico solo in apparenza, e la modesta resa visiva rivestono il prodotto di una patina “old style” che rischia di mettere a dura prova anche l’ingenuità dei più piccini, a cui il lungometraggio è prevalentemente destinato.
È il primo cartoon italiano in cui è presente il product placement.


Luca Baroncini de gli spietati