Scheda film
Regia: Gennaro Nunziante
Soggetto e Sceneggiatura: Gennaro Nunziante e Checco Zalone
Fotografia: Vittorio Omodei Zorini
Montaggio: Pietro Morana
Scenografie: Valerio Girasole e Alessandro Vannucci
Costumi: Francesca Casciello
Musiche: Checco Zalone
Suono: Massimo Simonetti
Italia, 2016 – Commedia – Durata: 86′
Cast: Checco Zalone,
Uscita: 1° gennaio 2016
Distribuzione: Medusa Film

“La prima Repubblica non si scorda mai”

Che ci fa Checco Zalone in mezzo ad una tribù di selvaggi dell’Africa Nera?! È solo l’inizio della sua nuova pellicola, che già fa pendant col sibillino titolo Quo vado?. È qui che comincia il suo racconto, con una serie di flashback.
“E tu, Checco”, dice il sacerdote al nostro eroe da piccolino, “che vuoi fare da grande?”, “Io voglio fare ‘il posto fisso’”. Una vera vocazione, la missione dell’italiano medio, raccontata con una messa alla berlina dell’impiegato, in questo caso statale, così efficace, divertente e feroce che non si vedeva da quarant’anni, dai tempi dei primi due Fantozzi. Sulle note di “Felicità” di Albano & Romina, i mille mezzucci dell’italiota professionista scorrono così nelle prime esilaranti immagini. A rompere le uova nel paniere al nostro, impiegato dal posto più tatuato che fisso presso uno dei tanti inutili uffici provinciali, è un governo che decide appunto di abolire le province. Checco passerà sotto la mannaia della dirigente Sironi (una perfetta Sonia Bergamasco) che gli proporrà un improbabile trasferimento in un posto lontano e sperduto del nostro paese o un neanche troppo goloso assegno per rassegnare, in cambio, le dimissioni. Ma il signor Zalone è un (bel) tipo che si piega, ma non si spezza ed inizia una lunga tournée attraverso la penisola adattandosi senza troppi problemi ad ogni contrarietà. Finché, l’esaurita pazienza dello spietata cacciatrice di teste non lo spedirà presso il “Dirigibile Italia”, l’ultimo avamposto italiano nel (nord del) mondo: una base di ricerca italiana in Norvegia. Qui l’emigrante involontario troverà però il suo equilibrio ed anche l’amore… Ma…
Quel “Cozzalone” di Checco Zalone torna con una commedia (ancora una volta) sbanca-botteghini ed anche quest’anno “la fa franca”. Quo vado?, titolo che poteva fare presagire qualche incertezza del comico pugliese, centra invece nuovamente l’obiettivo con quel misto di semplici(ot)tà, iconoclastia e satira ben affilata.
I difetti degli italiani sono irrisi con un gusto del tutto contemporaneo e “sui generis” che però ricorda, per molteplici versi, quella commedia all’italiana che tanto lustro diede al nostro cinema.
Zalone, con il suo fido Gennaro Nunziante dietro la macchina da presa – ed entrambi alla sceneggiatura – “castigat ridendo mores” e chiama al proprio cospetto due vecchie volpi come Maurizio Micheli, nel ruolo del padre, e come Lino Banfi, nei panni proprio di quell’onorevole auto-riciclante ed inarrestabile risalente ad alcune Repubbliche fa che continua a chiedere a Checco come agli altri: “A te dove ti ho messo a non fere un chezzo?”.
Quasi come bonus, il comico al secolo noto come Luca Medici ci regala anche un intermezzo canoro, quasi un videoclip nel film, con l’ironicamente celentaneggiante “La prima Repubblica non si scorda mai”.
Checco Zalone è un vero fenomeno, sullo schermo come al di fuori – basta cercare le sue mille esibizioni su YouTube – e passa astutamente a fine feste, dopo i vari cinepanettoni e i blockbuster attesi ed annunciati, a riempire le sale dopo averle saturate (esce in circa un migliaio di schermi) ed a mungere anche quest’anno i botteghini dopo averli inesorabilmente ed anche meritatamente sbancati.

Voto: 7

Paolo Dallimonti