Scheda film
Regia e Sceneggiatura: Stefano Calvagna
Direttore della fotografia: Simone Zampagni
Montaggio: Roberto Siciliano
Musiche Paolo Vivaldi
Italia, 2016 – Drammatico – Durata: 102′
Cast: Luca Filippi, Niccolò Calvagna, Sveva Cardinale, Imma Piro, Franco Oppini,
Paola Lavini, Danilo Brugia
Uscita: 10 marzo 2016
Distribuzione: Poker Entertainment
Sale: 8
Non è un’altra storia di trans… Storia romanzata di Sveva, firmata Stefano “rabbia in pugno” Calvagna
Cronaca “bastarda” di integralismo identitario. Trasmigrazione di “genere” nel Paese piccolo piccolo. Tra abusi nei bagni scolastici, audizioni truccate, carriere deviate, orizzonti sentimentali inattesi e operazioni futuribili nell’estremo Est prolifico e privo di aut aut psico-morali. Storia di una donna indocile nata nel corpo sbagliato, Un giorno nuovo. Feuilleton in tre “stazioni” per il muscolare regista-autor-attore autodefinito indipendente Stefano Calvagna.
Dal 2005 anche produttore con la sua Poker Entertainment, che per la sua ultima fatica distribuirà in sala dalle 30 alle 80 copie, cifra megalitica per un made in Italy che si professa indie, quindi avulso dagli schemi competitivi di mercato e solitamente respinto dal circuito ufficiale medio-grande della “sala”. Che sia clandestino, brutale, rapido il cinema firmato da Calvagna è sempre quello dell’“ultimo ultras” che guarda alle “stelle”. Fan inscalfibile dell’epopea della violenza (non solo) urbana, dei reietti sociali, degli incubi dei lupi di steppe poco confortevoli. Indivisualismi e lotte di sopravvivenza. Un hard pop a pugni chiusi.
In Un nuovo giorno decide di svelare a tinte drasticamente posticce, ostentatamente nordiche, la storia di odinaria attesa/follia/bellezza di Giulio/a, nato/a maschio ma fin da tenera età aggrappato/a ad una convinta interiorità femminile, che lo/la conduce all’isolamento ma anche al cambiamento distintivo, senza mezze misure. Dai tortuosi anni tra aule scolastiche e banchi della chiesa, ai provini falliti come cantante, alla carriera di modello fino all’operazione a Bangkok. Nessun passaggio trans-sessuale. Trafile mediche, incontro con l’amore perfetto e nuova sembianza da plasmata dalle membra non accettabili del corpo maschile. Giochi di rallentamento e di luci raffreddate ed estatiche. All’empatia e alle connessioni/rispondenze tra plot e psiche pur verosimilomente complessa dei protagonisti, Calvagna preferisce una linearità cronologica e distaccata confezione. Dettagli mai timidamente trash, ripetuti voli di droni sullo scintillio notturno di capitali estere, rabbia ed egocentrismo rappresi nella sintesi scabra dei dialoghi.
Piccolo budget e tempi ristretti, un film macinato in poche settimane sotto l’egida di inderogabili ritmi produttivi. Così Calvagna descrive le intemperie e insieme le dominanti del suo fare cinema e del suo film appena partorito Un nuovo giorno da lui scritto e diretto, protagonista il giovanissimo e iper attivo figlio attore Niccolò. La narrazione è quella di un romanzo a puntate condensato col fiato corto in moderna fiction da emittente italiota ma anche centro europea, racconto per didascalie visive che inevitabilmente sfiora senza analizzare mai temi cardine quali disagio psichico, trauma sociologico, diritti legali e di fatto, in cui i personaggi si agitano geometrici come le sagome di un tiro a segno o i “pupi” di un teatrino semplificato per un pubblico bulimico che si presuma altrettanto distratto.
Così Giulio/Giulia deliberatamente si trasforma in merce, da rotocalco, da tribunale (nella vita), da tritacarne ciematografico, creatura plastificata, dalla vita (vissuta e mediatica) quanto dal bisturi.
Tra biopic e tvmovie, Calvagna guarda il mondo dal suo “oblò” tirando a lucido la figura controversa di Sveva Cardinale, nome d’arte di un personaggio impigliato tra misticismi passati, processi per truffa attuali, carriere cinematografiche venture. Dopo Almodovar, Jordan e Hooper, in tempi di unioni civili, una “Calvagna girl” raccontata “senza paura”.
RARO perché… è un film “oltre”…
Voto: 5
Sarah Panatta