Scheda film
Regia: Adriano Valerio
Soggetto e Sceneggiatura: Ezio Abbate ed Adriano Valerio
Fotografia: Jonathan Ricquebourg
Montaggio: Catalin Cristutiu
Scenografie: Adrian Cristea e Maria Teresa Padula
Costumi: Sabrina Beretta e Angela Tomasicchio
Musiche: Assen Avramov
Suono: Pier-Yves Lavoué
Italia/Romania/Bulgaria/Repubblica di Macedonia, 2015 – Commedia – Durata: 82‘
Cast: Edoardo Gabbriellini, Elena Radonicich, Stefan Velniciuc, Piera Degli Esposti, Ovanes Torosian
Uscita: 7 aprile 2016
Distribuzione: Movimento Film

Sale: 2

La bana(t)lità del (volersi) bene

Ivo (Edoardo Gabbriellini) vive a Bari e pulisce lo stadio per campare. Ma ancora per poco. Finalmente ha trovato un lavoro per ciò che ha studiato: un bel posto da agronomo in… Romania, a Banat.
Mentre sta per partire si imbatte nella futura inquilina Clara (Elena Radonicich), che sta per prendere il suo posto nella casa della burbera signora Nitti (Piera Degli Esposti). Mentre lui cercherà di realizzarsi oltrecortina, scoprendo come molte cose siano diverse da come le aveva immaginate, lei, pure incinta di un ex, perde il lavoro al cantiere navale e deciderà di raggiungerlo. Tra i due nascerà una tenera storia d’amore, ma del domani non v’è certezza…
Una strana storia d’amore e di normale emigrazione o una normale storia d’amore e di strana emigrazione? Il piccolo (82 minuti di durata) esordio di Adriano Valerio, dopo numerosi corti premiati in giro per i festival, che sceneggia insieme ad Ezio Abbate, conquista subito lo spettatore per la simpatia del trio di stralunati personaggi, cui al di là dell’Adriatico se ne aggiungeranno almeno un altro paio: Ion (Stefan Velniciuc) e Christian (Ovanes Torosian). Apparentemente irrisolta, la pellicola racconta una storia di emigrazione al contrario o almento controcorrente e gira intorno all’indeterminazione dei destini dei suoi protagonisti, incarnando la loro stessa scarsa risolutezza: Ivo molla tutto per un lavoro solo in apparenza sicuro, la signora Nitti, confessa, ha vissuto una vita accanto ad un deficiente, Clara porta in grembo una creatura incamminandosi letteralmente verso il nulla, Ion rincorre un sogno che la dittatura di Ceaușescu gli ha bruciato ed insieme a Christian vive in un paese senza futuro.
Le facce ancora fresche dei due protagonisti, malgrado siano volti arcinoti, regala al film quella marcia in più, quel tanto di grazie che lo eleva da quella produzione minimalista che tanto male ha provocato al nostro cinema. Ed è sostenuto da una sottile ironia di fondo che eslode in uno dei momenti finali, quel misconosciuto “Se t’amo t’amo” di Rosanna Fratello da archeologia musical/catodica, sullo sfondo del quale Clara dichiara il suo amore ad Ivo poco prima di partire.
Emblematico il finale con la coppia girata di spalle a contemplare quel ruggeriano mare d’inverno che “sembra un film in bianco e nero visto alla tivù”.
Curiosità: la distribuzione del film è un curioso esperimento che lo vedrà in sala per Movimento Film accanto alle piattaforme digitali come MyMovies.

RARO perché… è un piccolo benché grazioso film.

Voto: 7

Paolo Dallimonti