Scheda Film
Regia: Jean-Paul Rouve
Sceneggiatura: Jean-Paul Rouve, David Foenkinos
Fotografia: Christophe Offenstein
Montaggio: Cristal Dewynter
Musiche: Alexis Rault
Francia, 2015 – Commedia – Durata: 96′
Cast: Annie Cordy, Michel Blanc, Chantal Lauby, Mathieu Spinosi
Uscita: 14 aprile 2016
Distribuzione: Parthénos
La nonna è sempre la nonna
Romain ha 23 anni. La sua aspirazione è diventare scrittore, ma per il momento si accontenta di fare il guardiano notturno in un albergo. Suo padre ha 62 anni. Sta andando in pensione e apparentemente la cosa non lo scompone. Il ragazzo con cui divide l’appartamento ha 24 anni. Ha in mente una sola idea: sedurre una ragazza, qualsiasi ragazza, con qualunque mezzo. Sua nonna ha 85 anni. Si ritrova in una casa di riposo e si domanda che cosa ci faccia lì con tutti quei vecchi. Un giorno suo padre compare precipitosamente a casa sua. La nonna è scomparsa. In un certo senso è evasa. Romain parte alla sua ricerca, in qualche luogo dei suoi ricordi.
A qualcuno sarà stato sufficiente scorgere nella suddetta sinossi, che accompagna l’uscita nelle sale nostrane (dal 14 aprile con Parthénos) di Les souvenirs, qualche piccolo ma significativo dettaglio per indovinare la provenienza, l’origine e la mano che vi è dietro, ma si tratta veramente di dettagli che solo un occhio e un orecchio attento possono aver colto. Dettagli, questi, che diventano poi macroscopici quando ci si rende conto che appartengono a un “universo” letterario ben preciso, parti integranti di un modo di fare e concepire una scrittura che negli anni si è fatta portatrice sana di caratteri, peculiarità, temi chiave e soprattutto di un’identità che l’ha resa perfettamente riconoscibile.
Dietro il campione d’incassi della passata stagione francese (oltre 1 milione di spettatori), diretto da Jean-Paul Rouve, c’è la firma prestigiosa e lo stile inconfondibile di David Foenkinos che, dopo romanzi straordinari come “La delicatezza” e “Le nostre separazioni”, ha trovato casa anche fra le pagine de “L’eroe quotidiano” (edito in Italia da e/o), del quale Les souvenirs è un libero adattamento per il grande schermo. Libero ma non lontano anni luce, perché lo script ne conserva l’essenza, il dna drammaturgico e il disegno dei personaggi, ridimensionando drasticamente il numero di eventi narrati e lo spazio temporale coperto dalla matrice originale, per fare in modo che quanto selezionato dalle pagine del romanzo trovasse la sua giusta collocazione sulla timeline della sua trasposizione cinematografica. Scelta, questa, a nostro avviso saggia e oculata, che ha dato origine a una commedia delicata e mai banale, capace di restituire gran parte di ciò che lo scrittore ha da sempre trasmesso nei suoi libri: ossia il rendere magico l’ordinario. Trovare nelle piccole cose nascoste nel quotidiano, belle e brutte che siano, un motivo per riflettere. E chi se ne intende, chi ha la sensibilità per cogliere una qualità così rara, sa perfettamente quanto complicato esso sia. Da parte sua, Rouve non può fare altro che assecondare queste qualità, mettendo la sua regia al servizio completo della sceneggiatura. Quest’ultima, scritta a quattro mani con lo stesso Foenkinos, prende in prestito e si lascia plasmare da quella che è una colonna portante dell’opera letteraria: il narrare ogni singolo episodio con distacco e ironia, in un linguaggio diretto, al limite del minimalismo. Questa è la grandezza del romanzo e di riflesso il punto di forza del film.
Voto: 7 e ½
Francesco Del Grosso