Scheda film
Regia: George Miller
Soggetto e Sceneggiatura: George Miller, Brendan McCarthy e Nico Lathouris
Fotografia: John Seale
Montaggio: Margaret Sixel
Scenografie: Colin Gibson
Costumi: Jenny Beavan
Musiche: Tom Holkenborg aka Junkie XL
Australia/USA, 2015 – Fantascienza/Azione – Durata: 120′
Cast: Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Josh Helman, Nathan Jones, Zoë Kravitz
Uscita: 14 maggio 2015
Distribuzione: Warner Bros Pictures
Donne e motori
“Il mio mondo è fuoco e sangue”: questa la frase (di lancio) che condensa il ritorno in gran spolvero di George Miller e della sua creatura per eccellenza, il figliolo preferito che tante gioie ed anche qualche dolore gli ha dato e che avviò anche un’altra carriera, quella del connazionale Mel Gibson. Partendo da quel primo capitolo del 1978, da noi giunto come Interceptor, arrivando al secondo episodio nel 1981, da noi ancora Interceptor – Il guerriero della strada, fino al terzo nel 1985 – e qui i dolori – Mad Max – Oltre la sfera del tuono, il più sontuoso, costoso e necessariamente hollywoodiano, ma anche il meno riuscito.
A trent’anni da allora e a quasi quaranta dal primo ecco un reboot che mescola l’intero terzetto di pellicole e le rielabora realizzando forse il film che Miller avrebbe sempre voluto fare, una sorta di rilettura e compendio dell’opera omnia che lo consacra definitivamente come Autore. Possibile soltanto ora esclusivamente per una questione di budget, poiché il digitale è tenuto al minimo sindacale (meno del 20% circa del totale degli effetti speciali) e le acrobazie degli stuntman creano il vero spettacolo come più o meno avrebbero potuto crearlo allora.
Il mondo – “as we know it” – è finito, probabilmente a causa di una apocallise nucleare: si uccide per la benzina e con l’acqua si dissetano i motori blindati della guerra su ruote, mentre dall’alto di maestosi veicoli ruggisce un chitarrista rossovestito. Odissea di falsi idoli e di medio/evi punk dove un guerriero di strada – ma qual è strada, nel deserto perenne? – cerca una giusta causa mentre il mondo perde, mangia e rigetta i suoi pezzi. NonSense letteralmente sfrenato tra “Wasteland” e spaghetti “apocalypse” western, fotografia più che satura tra Ridley Scott e un colossal comic. Sono le polverose budella esposte di una post civiltà dove zombie e vivi si confondono, sospesa in una barbarie rock dominata da semplici regole: detenere l’acqua per detenere un potere a cui manca ossigeno, anemica replica martoriata di se stesso.
A cavalcare la tempesta, la solitudine degli eroi sporchi dannati, feriti eppure illesi, ancora appigliati ad una solidarietà impastata di sguardi e liquidi corporei devoluti alla basica lotta di specie, Max-Tom Hardy e Fury, l’amazzone parzialmente bionica Charlize Theron, compagni di fuga verso una sospirata terra del verde, ed alle loro spalle e nelle loro mani falangi di mostri ultra umani su autoarmate e madri immacolate. La regia supersonica di Miller detta il ritmo immutabile di un action ibrido per l’ennesima, forse definitiva evoluzione di Mad Max.
Da non perdere: un autentico spettacolo per gli occhi e le orecchie che infiamma il deserto australiano e lo rende più vivo che mai, lì dove oramai, almeno nella finzione, regnano solo morte e caos.