Fuori concorso alla Berlinale uno dei film piu interessanti visti quest’anno,in unaerlinale all’insegna di un concorso un po’ sottotono. Questo film ipnotico invece si è rivelata una piccola perla, che ci ha regalato anche il ritorno di Kitano come attore.
E’ un film tipicamente giapponese che racconta un ossessione. Il nuovo film di Wayne Wang, è una rottura netta rispetto ai suoi film americani molto tradizionali, è un thriller psicologico curioso.
Trama: Lo scrittore Kenji e sua moglie Aya, un editor, trascorrono una settimana in un hotel di lusso in riva al mare mentre la moglie a una serie di incontri d’affari in città, Kenji sta cercando di trovare ispirazione per. scrivere il suo terzo romanzo. In piscina, osserva una strana coppia formata dal Sahara vecchio e il giovane e bella Miki. Il loro intrigante rapporto viene spiato da lui dalla finestra della propria camera. Dopo pochi giorni, Kenji scopre il segreto di Sahara, che riprende Miki ogni volta che si addormenta con una telecamera.
L’atmosfera gelida che prevale in questo film ci ricorda thriller insalubri e cerebrali che erano in voga nel cinema francese di anni fa. In un ambiente sterile, contrassegnato da segni di lusso ostentato, le passioni non dette si dirigono verso un epilogo violento. La facciata di pulizia e realizzazione personale attraverso il successo materiale collassa quindi a favore della rinascita fantasie troppo a lungo sepolte e del subconscio.
In effetti, l’aspetto più interessante del film di Wayne Wang è l’ambiguità morale del personaggio principale. In confronto, il vecchio pervertito protagonista Beat Takeshi / Takeshi Kitano quasi impallidisce. Il climax drammatico ha fattofronte alla mancanza di linearità e chiarezza in cui a tratti affonda il film, insieme a Kenji, dal terzo o quarto giorno.
La storia è quindi godibile anche grazie alla sublime Hidetoshi Nishijima,
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