Scheda film
Regia e Sceneggiatura: Kenneth Lonergan
Fotografia: Jody Lee Lipes
Montaggio: Jennifer Lame
Scenografia: Ruth De Jong
Musiche: Lesley Barber
Costumi: Melissa Toth
Trucco: Liz Bernstrom
Nazione, Anno – Genere – Durata: Stati Uniti d’America, 2016 – Drammatico – 135′
Cast: Casey Affleck, Michelle Williams, Kyle Chandler, Lucas Hedges, Matthew Broderick, Gretchen Mol, Kara Hayward, Tate Donovan, Heather Burns, Josh Hamilton, Erica McDermott.
Uscita: 16 Febbraio 2017
Distribuzione: Universal Pictures Italia
In mezzo scorre il mare
Manchester by the Sea è una cittadina americana, che fa parte della contea di Essex nel Massachusetts. Un paesino affacciato sul mare, che vive di pesca e di solide abitudini. Lee Chandler (Casey Affleck, Gone Baby Gone), viene richiamato in città per l’improvvisa morte del fratello maggiore (Kyle Chandler, Carol). Il giovane ragazzo vive a Boston in veste di idraulico e appresa la nefasta notizia corre in ospedale per svolgere tutte le prassi del caso. Si fermerà qualche giorno per il funerale e rivedere i vecchi amici, ma forse non tutti si possono definire tali. La notizia che sconvolge la sua vita arriva improvvisa, come un dardo in pieno petto: viene nominato tutore del nipote. Ora la gatta da pelare è reale, come lo svolgimento dell’intera pellicola, che viaggia tra filosofie eastwoodiane e lontano da tante opere che romanzano in eccesso. Qui si parte dalla sottrazione per poi mettere fuori la testa, attraverso una narrazione intelligente e lucida: forza e vigore di Manchester by the Sea.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016, il film di Kenneth Lonergan (sceneggiatore di Gangs of New York di Martin Scorsese) ha raccolto durante l’anno parecchi consensi, portandosi a casa 6 nomination ai prossimi Oscar e il Golden Globe come miglior attore drammatico a Casey Affleck. Buona parte del cast è nominato nelle categorie attoriali (su tutti spiccano le performance della sempre brava Michelle Williams e la sorpresa Lucas Hedges); personaggi che sono il fulcro di una sceneggiatura che vive dei loro mutamenti.
Kenneth Lonergan è un regista e sceneggiatore capace. Riesce nell’intento di intrecciare solidamente passato, presente e perché no futuro. La sua camera da presa predilige i piani, dalla figura intera fino al primissimo piano. Con questo linguaggio trova la strada maestra della sua storia (script originale), trovando così l’essenza di ogni personaggio nei propri movimenti ed espressioni; questi fungono da narrazione vera e propria. Pianti, sorrisi, ed un insieme di apatia, incredulità, sfrontatezza, sicurezza e dolore sui volti dei protagonisti sono i crocevia riusciti, che segnano le svolte narrative della pellicola.
La conseguenza è una drammaturgia esclusiva, che non cede al moralismo, anzi si impreziosisce effettuando piccoli cambi di genere, che non consentono al cliché di diffondersi, portandoci all’interno di un’esistenza vera, assaporandone gli esiti coerenti.
Nella vita c’è sempre una parte comedy anche quando si viaggia nel drammatico pesante. Lonergan trova un equilibrio che per certi versi sembra inverosimile, miscela il bene ed il male offrendoci un cocktail dai sapori aspri e decisi, ma non per forza dal retrogusto amaro.
Il mare nel film ascende ad un significato di solitudine, quella che vive ogni giorno Lee (un Casey Affleck in odore di Oscar, strepitoso nella sua interpretazione vegetativa e passiva). Ma noi in quel mare ci vogliamo vedere anche il vero momento riparatorio del film, su quella nave un’eterotopia prende vita. Tutto è in ordine e si vive in felicità e spensieratezza in compagnia del nipote e dei ricordi di pesca con il fratello.
Se proprio dobbiamo trovare dei punti negativi a Manchester by the sea sono riconducibili al commento musicale, troppo depresso e alla lunga un po’ scomodo. Anche i 135 minuti del film sono imprudentemente esagerati. Per un pubblico popolare potrebbe risultare leggermente tedioso.
Manchester by the sea parla al dolore, lo affronta e perde ai punti, ma non va al tappeto. Ci ricorda anche che nelle piccole cose risiede la forza della vita e che la famiglia è un bene inestimabile.
Voto: 7 e ½
David Siena