Scheda film
Titolo originale: Fences

Regia: Denzel Washington
Soggetto: dalla commedia teatrale “Fences” di August Wilson
Sceneggiatura: August Wilson
Fotografia: Charlotte Bruus Christensen
Montaggio: Hughes Winborne
Scenografie: David Gropman
Costumi: Sharen Davis
Musiche: Marcelo Zarvos
USA, 2016 – Drammatico – Durata: 138′
Cast: Denzel Washington, Viola Davis, Stephen Henderson, Jovan Adepo, Russell Horsby, Mykelti Williamson, Saniyya Sidney
Uscita: 23 febbraio 2017
Distribuzione: Universal Pictures

“Ci sono persone che costruiscono recinti per tenere la gente fuori. Altri le costruiscono per tenerle dentro.”

Nel suo terzo film come regista, Denzel Washington, riprende l’opera teatrale “Fences” del drammaturgo August Wilson, autore anche della sceneggiatura e vincitore del Premio Pulitzer per la drammaturgia: un dramma che racconta dei sogni infranti e delle famiglie che lottano per i propri diritti della comunità afroamericana nella Pittsburgh degli anni cinquanta e che ha conseguito 4 nominations agli Oscar 2017, tra cui miglior film e regia.
Barriere è un film costruito soprattutto da attori con molti dialoghi e monologhi, lo spazio ideale per far emergere la potenza dei protagonisti e delle loro eccellenti performance. In breve è la storia di una famiglia in crisi, dell’amore, della responsabilità e delle aspettative. La famiglia del protagonista Troy (lo stesso Washington) è fondata sul rispetto e sul conflitto generazionale tra padre e figlio, una famiglia umile che quotidianamente deve combattere conflitti interni per sopravvivere.
Troy è uno spazzino che vuole elevare le condizioni lavorative degli operai neri e attraverso una serie di racconti e aneddoti (alcuni reali e altri immaginari) descrive la sua sopravvivenza ad una infanzia e adolescenza difficile segnate dalla marginalità, dalla criminalità ma anche dalla forza d’animo con la quale tenta di superare tutte le convenzioni sociali. È un uomo devastato dall’amarezza e dalla frustrazione che inevitabilmente riversa sulla sua famiglia.
Lui è una figura complessa, in alcuni momenti disdicevole, in altri triste e in altri coraggiosa, perché sente che gli è stato tolto tutto a causa del colore della sua pelle, una ferita che gli impedisce anche di stabilire una relazione con i propri figli: infatti è un uomo che non riesce ad essere un buon padre e un buon marito fino in fondo, ma non per questo è una cattiva persona. Un personaggio che risulta molto spiritoso in alcuni momenti e diventa odioso il minuto successivo, un ruolo estremamente difficile da interpretare. Per fortuna c’è Denzel Washington che entra in scena dal primo minuto regalando una interpretazione portentosa e dimostrando per l’ennesima volta che è un vero maestro e uno dei migliori attori della sua generazione.
La storia nasce e finisce con lui e per lui, e lo sa. Fin dall’inizio cerca di guadagnare la nostra fiducia: ci racconta la sua vita sia a noi spettatori che ai suoi parenti e amici perché vuole dimostrare che fondamentalmente è un uomo buono…. ma come tutti noi non lo è.
Al suo fianco c’è lei Rose, Viola Davis, vincitrice del premio Oscar come miglior attrice non protagonista, donata completamente al ruolo di mamma, moglie e casalinga che vuole difendere l’integrità della propria famiglia poiché intorno conosce solo donne abbandonate, uomini che tradiscono e fratelli di padri diversi. Rose si trattiene sempre, rimane in silenzio e tollera tutto ma quando esplode va dritta per la sua strada con dialoghi carichi e strazianti.
Molte sono le scene indimenticabili, ma i dialoghi tra Rose e Troy sono dei momenti strazianti e crudeli, pieni di emozione catturati dalla cinepresa con diversi primi piani che colpiscono e offrono i dettagli di ogni singolo gesto, sono duelli interpretativi ai quali è impossibile rimanere distaccati o indifferenti.
La regia di Denzel Washington dimostra grande rispetto per la sceneggiatura originale e nel suo insieme è abbastanza semplice forse propri per non distogliere l’attenzione dai dialoghi che sono l’essenza stessa del film. Barriere è un ottima trasposizione cinematografica fatta con grande cura e con attori in stato di grazia che raccontano il sogno americano e l’opportunità di elevarsi e venire fuori dall’emarginazione superando le barriere, quelle del titolo, che separano la società bianca da quella degli afroamericani.
Tutto ha un prezzo nella vita, incluso l’affetto di un padre o di un marito e Barriere è un film dannatamente umano.

Voto: 8

Gabriela Saraullo