Scheda film
Titolo originale: Shin Gojira
Regia: Hideaki Anno e Shinji Higuchi
Soggetto e Sceneggiatura: Hideaki Anno
Fotografia: Kosuke Yamada
Montaggio: Hideaki Anno e Atsuki Sato
Scenografie: Yûji Hayashida, Eri Sakushima, Akira Sakamoto e Toshiaki Takahashi
Musiche: Shrio Sagisu
Suono: Jun Nakamura
Giappone, 2016 – Fantascienza – Durata: 118′
Cast: Hiroki Hasegawa, Yutaka Takenouchi, Satomi Ishihara, Ren Ôsugi, Akira Emoto, Kengo Kôra, Mikako Ichikawa
Uscita: solo 3-4-5 lugio 2017
Distribuzione: QMI Stardust in collaborazione con Dynit e Minerva Pictures

Nuovi lucertoloni crescono

In principio fu Godzilla di Ishirō Honda il quale, nel 1954, affrontava in forma di metafora la paura dell’atomica, che il popolo giapponese dovette subire sulla propria pelle affinché il Secondo Conflitto Mondiale avesse fine. Da lì nacque il Kaijū Eiga, ossia il Cinema dei Mostri Giganti, in cui la stessa creatura Godzilla, in originale “Gojira”, fusione tra i termini giapponesi “gorilla” e “balena”, fu protagonsita di 29 film ufficiali prodotti dalla giapponese Toho e divisi in quattro ere: Shōwa (1954-1975), Heisei (1984-1995), Millennium (1999-2004) e Reboot (dal 2016). Senza contare le due pellicole statuintensi dirette nel 1998 da Roland Emmerich e nel 2014 Gareth Edwards, più una nuova per la regia di Michael Dougherty di cui sono state da poco annunciate le riprese dalla Warner Bros.

L’ultima era, Reboot, è inaugurata proprio da questo Shin Godzilla di Hideaki Anno e Shinji Higuchi, noti in patria, e non solo, per il lavoro svolto con la famosa serie tv d’animazione Neon Genesis Evangelion, in cui tutto viene resettato ed il mostro attacca così il Giappone per la prima volta. Come la creatura nel corso della pellicola, anche il personaggio stesso ha subito delle evoluzioni. Sia tecniche, non venendo più rappresentato da un attore col costumone di lattice ma in CGI, sia tematiche, venendo generato non più dalle esplosioni atomiche, bensì dai rifiuti nucleari scaricati in mare, per quanto la bomba faccia capolino anche qui, come unico rimedio per neutralizzare il mostro, ma temuta come terzo possibile ordigno devastante dopo Hiroshima e Nagasaki. Da non sottovalutare anche l’evoluzione “politica”: gli Stati Uniti non sono più il nemico di un tempo, ma un valido e sicuro alleato.

Il film, forte di efficaci effetti in CGI, ha un’alto tasso di spettacolarità, rendendo omaggio a tutti i suoi predecessori, riassumendo nelle rapide evoluzioni di Godzilla a causa delle radiazioni di cui è imbevuto le varie raprresentazioni dal 1954 ad oggi: subito vapore caldo nel mare, un tentacolone emerso dal mare prima, poi un quasi ridicolo pupazzone, quindi un granitico e cazzuto mostro che sputa fuoco e laser e può anche riprodursi per partenogenesi e forse anche produrre un paio d’ali e volare in giro per il mondo.

La regia dei due autori alterna momenti serrati, con un montaggio frenetico ed uno stile fumettistico, ad altri più pacati ed “allungati”, utilizzando anche brillanti soggettive degli oggetti, come quella della mappa molecolare di Godzilla. Si pone infine al servizio di una sceneggiatura ben scritta che sfrutta intelligentemente anche elementi propri della cultura giapponese come l’Origami.

Il film, e con lui il mostro, sfidano le sale qui da noi proponendosi come evento per i fan più agguerriti, uscendo solo il 3, 4 e 5 luglio.

Voto: 7

Paolo Dallimonti.