Scheda film
Regia: Jon Watts
Soggetto: Jonathan Goldstein e John Francis Daley, dal fumetto di Stan Lee e Steve Ditko
Sceneggiatura: Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon Watts, Christopher Ford, Chris McKenna, Erik Sommers
Fotografia: Salvatore Totino
Montaggio: Debbie Berman e Dan Lebental
Scenografie: Oliver Scholl
Costumi: Louise Frogley
Musiche: Michael Giacchino
Suono: Felipe Borrero
USA, 2017 – Fantastico – Durata: 133′
Cast: Tom Holland, Michael Keaton, Robert Downey Jr., Marisa Tomei, Jon Favreau, Gwyneth Paltrow, Zendaya
Uscita: 6 luglio 2017
Distribuzione: Warner Bros
Il supereroe di quartiere
Il giovane Peter Parker (Tom Holland), dopo l’esperienza con gli Avengers, veste le mentite spoglie di Spider-Man sotto l’egida di Tony Stark (Robert Downey Jr.), il quale gli ha confezionato su misura un costume hi-tech, sulla falsariga della sua armatura di Iron Man. Il ragazzo si sente già a pieno titolo nella squadra, mentre lui lo vorrebbe più come un eroe di quartiere. Mentre la zia May (Melissa Tomei), con cui vive, ignora l’alter ego di Peter, l’amico del cuore Ned (Jacob Batalon) lo scopre quasi per caso, riuscendo a rivelare a tutti però soltanto che Parker è amico di Spider-Man. Nel frattempo Adrian Toomes (Michael Keaton), per sbarcare il lunario, sta vendendo da anni armi ipertecnologiche costruite con i resti trafugati di pietre provenienti da Asgard e Spider-Man finirà sulle sue tracce, mettendo così in pericolo tutto ciò che ha di più caro..
Torna Spider-Man, l’Uomo Ragno o, meglio, il Bimbo Ragno. Stabilendo già un record: quello del più alto numero di reboot nel minor tempo, essendo già al terzo in 15 anni e al settimo film. Un supereroe che tra l’altro ringiovanisce ogni volta sempre più, essendo ora un quindicicenne al liceo. Come la zia May, più giovane via via passando da Rosemary Harris a Sally Fiel fino all’odierna splendida cinquantenne Marisa Tomei ed ancor più sexy.
Dopo la presentazione intrusiva, all’epoca abbastanza pretestuosa, in Captain America: Civil War, al quale si riaggancia sapientemente nell’inizio oltre che col prsonaggio di Tony Stark /Iron Man e che gli permette ora un incipt in medias res – una novità rispetto alle altre pellicole – Spider-Man – Homecoming, titolo più allusivo che mai, è un film più complesso di quanto si possa pensare, a partire da tutte le connessioni con il Marvel Cinematic Universe.
Inoltre… Il cattivo di turno è Adrian Toomes, malvagio dal volto umano, in arte Vulture, ossia l’evoluzione criminale del Birdman di Iñarritu. Spiderman viene inserito in un discorso più ampio, quello degli Avengers. Happy Hogan, uno degli uomini di Tony Stark, che funge da tramite tra lui e Peter Parker, è Jon Favreau, l’attore/regista che diresse i primi due Iron Man, uscito dall’universo Marvel dalla porta e rientrato ora praticamente dalla finestra. Il giovane Peter è più o meno un quindicenne ed ha perciò la stessa età dell’Uomo Ragno cinematografico, poiché Sami Raimi girò il primo film proprio tre lustri or sono.
Come negli altri due tentativi di portare sul grande schermo le avventure dell’Uomo Ragno, non manca la storia d’amore, qui, ancora più adolescenziale e perciò abbozzata, con la compagna Liz (Laura Harrier). E proprio come molti teen-movies, Spider-Man – Homecoming avrà il suo apice in una scena tesa e divertente che non possiamo spoilerare, ma che avrà a che fare col ballo di fine anno cui Peter Parker avrà invitato la sua bella.
Molti storceranno il naso di fronte ad un Uomo Ragno quindicenne, grazie anche al doppiaggio italiano che non lesina in quanto a “Bella zio” e ad altre espressioni gergali adattate alla bell’e meglio, ma la cura intensissima di Gerovital gli giova un bel po’, senza le sovrastrutture famigliari – splendida Zia May a parte – che soprattutto negli ultimi due film diretti da Marc Webb venivano parecchio insistite e così Spider-Man – Homecoming, tanto per restare in tema, “acchiappa” e funziona, col suo supereroe scanzonato e cazzarone, ma anche puro ed ingenuo e pure con i suoi occhi internamente animati per la prima volta.
Jon Watts si conferma regista di talento dopo l’horror Clown, uscito da noi in sordina, e dopo il purtroppo inedito e tesissimo thriller Cop car, due pellicole che avevano come protagonisti dei minorenni alle prese con situazioni molto particolari. Da grandi reboot derivano grandi responsabilità.
Voto: 7 e ½
Paolo Dallimonti