Scheda film
Titolo originale: The dark tower

Regia: Nikolaj Arcel
Soggetto: dal romanzo omonimo di Stephen King
Sceneggiatura: Akiva Goldsman, Jeff Pinkner, Anders Thomas Jensen e Nikolaj Arcel
Fotografia: Rasmus Videbæk
Montaggio: Alan Edward Bell e Dan Zimmerman
Scenografie: Christopher Glass e Oliver Scholl
Costumi: Trish Summerville
Musiche: Tom Holkenborg
Suono: Nico Louw
USA, 2017 – Fantastico – Durata: 95′
Cast: Idris Elba, Matthew McConaughey, Tom Taylor, Dennis Haysbert, Ben Gavin, Claudia Kim, Jackie Earle Haley
Uscita: 10 agosto 2017
Distribuzione: Warner Bros

Il re non sta molto bene, ma almeno è vivo

Quello che è considerato il più grande romanziere horror vivente, oltre ad essere quello che ha il rapporto più conflittuale con le ambite trasposizioni cinematografiche dei suoi libri, in trent’anni (1982-2012) ha messo insieme una saga in otto tomi che, pur costituendo un proprio universo, si ricollega con l’intero corpus di tutte le sue opere, in una serie di continue ed intricate citazioni. Stiamo parlando de “La torre nera”, “opus magnum” di Stephen King.

Stanti le suddette difficoltà dell’autore nei confronti degli adattamenti dei suoi romanzi, che nel tempo lo ha portato a disconoscere capolavori come Shining e a sceneggiare tv-movie affidati al fido Mick Garris per riparare ai presunti misfatti, era forse possibile trasformarlo in un film? Tolta la soluzione “seriale”, che comunque vedrà la luce per mano degli stessi cineasti coinvolti in questa pellicola, il rimedio migliore era quello di entrare già nella storia, in medias res, senza deludere i fan, anzi, ma neppure gli spettatori “vergini”.

La storia della pellicola diretta dal danese Nikolaj Arcel vede il giovanissimo Jake Chambers (Tom Taylor) alle prese con incubi e visioni che affacciano in un altro mondo, mentre un villain di nero vestito (Matthew McConaughey) rapisce ragazzini dotati in giro per vari mondi al fine di sfruttare il potere delle loro menti per abbattere la Torre Nera, ossia il perno, l’albero motore che protegge il nostro mondo, quello “Cardine”. Sfuggito ad un tentativo di cattura, Jake riuscirà a trovare un varco per accedere al Medio-Mondo, dove incontrerà Roland Deschain (Idris Elba), ultimo superstite di una stirpe di Pistoleri, impegnata a combattere il cattivone.

Progetto che ha fatto gola ma anche paura a molti, da J.J. Abrams a Ron Howard, La torre nera ha qualche pregio e molti difetti: pur forte di un soggetto molto valido e decisamente interessante, pecca di parzialità, come se il risultato finale fosse solo un (neanche troppo) lungo trailer dell’opera letteraria e della ormai prossima serie TV. Si respirano molte delle intenzioni originarie, ma neanche si riesce ad assaporarle che già sfuggono via. I personaggi funzionano a corrente alternata: se il Roland di Idris Elba è pienamente riuscito, il villain di Matthew McConaughey corre sul filo del trash e del ridicolo involontario cadendo spesso di sotto; ed anche tutti i comprimari – uno su tutti il Sayre di Jackie Earle Haley – sono svuotati di ogni connotazione, così da risultare mere figurine utili solo al proseguo della trama. Anche la breve durata, seppur gradita, non ha aiutato molto nello sviluppo del racconto.

Nikolaj Arcel, che conoscemmo nel 2013 col sontuoso Royal affair è sì regista da kolossal, ma forse non da effetti speciali, attento più alle emozioni ed alla recitazione, sprecato quindi in un film dove conta ben altro.

La torre nera, anche nelle intenzioni del suo autore letterario tra Il signore degli anelli ed i migliori spaghetti western, è l’ennesima conferma che la trasposizione delle opere kinghiane funziona purtroppo solo quando “The King” ne è ben lontano – qui è stato, benché non accreditato, una sorta di “creative consultant” – come l’anno scorso confermò anche il pessimo Cell di Tod Williams da lui stesso  sceneggiato.

L’impronta dello scrittore del Maine però si apprezza anche nell’attenzione agli adolescenti e in alcuni dei dialoghi – e qua siamo dalla parte dei pregi –  come l’indimenticabile mantra di Roland: “Io non miro con la mano; colui che mira con la mano ha dimenticato il volto di suo padre. Io miro con l’occhio./Io non sparo con la mano; colui che spara con la mano ha dimenticato il volto di suo padre. Io sparo con la mente./Io non uccido con la pistola; colui che uccide con la pistola ha dimenticato il volto di suo padre./Io uccido con il cuore.”

Voto: 6

Paolo Dallimonti