Scheda film
Titolo originale: Blonde atomic
Regia: David Leitch
Soggetto: dalla graphic novel di Antony Johnston e Sam Hart
Sceneggiatura: Kurt Johnstad
Fotografia: Jonathan Sela
Montaggio: Elísabet Ronaldsdóttir
Scenografie: David Scheunemann
Costumi: Cindy Evans
Musiche: Tyler Bates
USA, 2017 – Azione/Spionaggio – Durata: 115′
Cast: Charlize Theron, James McAvoy, Sofia Boutella, John Goodman,
Toby Jones, Eddie Marsan, Roland Møller, James Faulkner
Uscita: 17 agosto 2017
Distribuzione: Universal Pictures
Bollente e letale
Una cosa è certa: bollente e letale come l’estate tricolore 2017 c’è solo la Charlize Theron di Atomica bionda. Nelle sale nostrane a partire dal 17 agosto, l’adattamento cinematografico firmato da David Leitch della graphic novel “The Coldest City” (2012) scritta da Antony Johnston ed illustrata da Sam Hart, vede l’attrice premio Oscar nei panni Lorraine Broughton, una spia del massimo livello dell’MI6 inviata a Berlino alla vigilia del crollo del Muro e del cambiamento nelle alleanze tra superpotenze per smontare una spietata organizzazione di spionaggio che ha appena ucciso un agente sotto copertura, per motivi ignoti. Riceve l’ordine di cooperare col direttore della sede di Berlino David Percival, e i due formano un’incerta alleanza, scatenando tutto il loro arsenale di abilità nel perseguire una minaccia che mette a rischio l’intero mondo delle operazioni di spionaggio dei paesi occidentali.
Sul grande schermo di trame a base di doppi, tripli e addirittura quadrupli giochi, negli anni se ne sono viste davvero tante e indipendentemente dalla provenienza della matrice originale gli ingredienti della ricetta restano pressoché invariati, anche dopo il processo di trasposizione al quale il soggetto è stato sottoposto. Di conseguenza di fronte a spy-action come Atomica bionda, con temi e stilemi annessi, la sensazione di trovarsi al cospetto di situazioni e personaggi già visti cresce minuto dopo minuto. Non bisogna infatti andare troppo indietro nel tempo per ritrovarsi a stretto contatto con pellicole che ne ripropongono per filo e per segno i medesimi modus operandi, a cominciare da Codice Unlocked per finire con Salt e Knockout – Resa dei conti (Haywire). A cambiare semmai sono l’ambientazione e l’epoca, perché per il resto la sostanza drammaturgica e narrativa è praticamente la stessa, con l’amazzone di turno capace di districarsi abilmente tra ragnatele intricate di potere e schiere di malintenzionati armati fino ai denti. E la mente non può tornare alla Milla Jovovich di Ultraviolet o la Anne Parillaud di Nikita. In tal senso, a parte qualche tentativo di depistaggio andato parzialmente a segno ai danni dello spettatore, quest’ultimo dovrà accontentarsi di una minestra riscaldata, che date le temperature ardenti di questa impietosa estate balneare può risultare al quanto indigesta. Il reiterato tentativo di rimescolare le carte in tavola da parte dello sceneggiatore Kurt Johnstad, al fine di rilanciare la storia e le one lines dei personaggi quando questi perdono di interesse, non sortisce gli esiti sperati. Le falle, i tempi morti e le futili digressioni nella scrittura restano e non riescono ad essere arginate.
Eppure qualcosa in grado di mantenere Atomica bionda a galla sulla soglia della sufficienza c’è e quel qualcosa è, oltre alla performance davanti la macchina da presa della Theron, la confezione, con Leitch che, memore dei suoi trascorsi da stuntman e del suo esordio alla regia con il primo capitolo di John Wick, porta sullo schermo delle pregevoli scene d’azione, alcune delle quali valgono quantomeno il prezzo del biglietto (vedi il corpo a corpo che porta alla fuga dalla macchina, il pirotecnico piano sequenza dentro e fuori dal palazzo che vede la protagonista impegnata contro gli agenti del KGB). Insomma, come spesso accade oltreoceano, anche in questo caso è la forma a prevalere sui contenuti.
Voto: 6
Francesco Del Grosso