Scheda film
Regia: Antonio & Marco Manetti
Soggetto e Sceneggiatura: Michelangelo La Neve, Antonio & Marco Manetti
Fotografia: Francesca Amitrano
Montaggio: Federico Maneschi
Scenografie: Noemi Marchica
Costumi: Daniela Salernitano
Musiche: Pivio e Aldo De Scalzi
Italia, 2017 – Musical/Azione – Durata: 133′
Cast: Carlo Buccirosso, Claudia Gerini, Giampaolo Morelli, Raiz, Serena Rossi, Giovanni Esposito, Lucianna De Falco
Uscita: 5 ottobre 2017
Distribuzione: 01 Distribution
Pallottole e sentimenti
Ci erano andati vicini, molto vicini con Song’e Napule. Stavolta invece i Manetti Bros, al secolo Antonio e Marco, pur mantenendo la fortunata ambientazione partenopea, vanno oltre: non più o non solo il film d’argomento musicale, ma il musical, anzi no: la sceneggiata, napoletana! Con tanto di irresistibili balletti da far impallidire una qualsiasi versione di “Grease”… E se là era il mondo della malavita ad entrare in quello della musica, qua sono la musica e le canzoni ad entrare dritte dritte nell’ambiente della Camorra. Siamo, per intenderci, più dalle parti di Tano da morire di Roberta Torre, anche se il risultato finale è nettamente superiore, ossia quello di un film pienamente riuscito.
Al funerale del boss del mercato ittico (e non solo di quello) Don Vincenzo Strozzalone (Carlo Buccirosso), dove tutti piangono a più non posso straziati dal dolore, qualcosa non sembra andare per il verso giusto. Qualcuno compare, ma sembra essere non (più) gradito. E intanto il morto dentro la bara si lamenta: ma chi cazz’è ‘sto Don Vincenzo?! Tornando a qualche giorno prima capiremo come il boss insieme alla moglie Donna Maria (Claudia Gerini), dopo essere sopravvissuto ad un tentativo di omicidio, abbia escogitato il piano di una sua finta morte, complice involontario un sosia somigliantissimo, per potersene fuggire all’estero. Ma quando una malcapitata infermiera, Fatima (Serena Rossi), colpevole soltanto di aver visto il boss al momento sbagliato nel posto sbagliato, dovrà essere eliminata dal fedelissimo killer Ciro (Giampaolo Morelli), questa riconoscerà in lui il suo antico amore. Per il malvivente sarà un’occasione di riscatto, ma dal prezzo molto, troppo caro…
Su un’efficace trama polizi(ott)esca, i Manetti inanellano insieme al paroliere Nelson ed ai musicisti Pivio & Aldo De Scalzi una serie di brani fortemente caratterizzati che avrebbero suscitato l’invidia (ed il successo) del re della sceneggiata Mario Merola. Con la sola eccezione de “L’amore ritrovato”, trascinante cover di “What a feeling” di Flashdance, il resto delle canzoni sono tutte originali ed aggiungono valore aggiunto ad un film ben scritto e ben girato, grazie anche ad un budget sempre piccolo, ma sicuramente più elevato rispetto allo standard cui sono abituati i due fratelli romani. Riconfermando in gran parte il notevole cast del film precedente, impreziosito dalla presenza di uno stroardinario ed inedito Raiz (voce degli Almamegretta), qua il livello si alza in tutti i sensi. Basti pensare alla differenza tra lo sguardo di ghiaccio di Morelli nella parte di Ciro e quello stralunato che ha nella serie TV L’ispettore Coliandro. Per il resto la pellicola viaggia sul doppio binario di ironia ed azione, senza lesinare in ralenti ed in sangue versato, cedendo anche alla fine ad un piccolo colpo di scena, benché alquanto telefonato, dal sapore prettamente metacinematografico.
Memorabili l’inizio col tour dei turisti internazionali a Scampia, sui luoghi di Gomorra – La serie, e tutte le canzoni, da “L’amore ritrovato” (cover appunto di “What a feeling”) a “Bang bang” fino ancora a “Chiagne femmena”, cantata dal maestro (della Sceneggiata) Pino Mauro assiso su un trono fatto di giganteschi e scaramantici corni rossi.
Ammore e malavita è il film della maturità dei Manetti Bros, presentato in concorso con successo di pubblico e critica alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia e si avvia ora dal 5 ottobre a conquistare le sale italiane, sfidando perfino una concorrenza molto agguerrita.
Dedicato “a babbo” Pierluigi, scomparso nel 2014.
Voto: 7 e 1/2
PD VC