Scheda film
Regia: Enrico Audenino, Francesco Calabrese
Soggetto e sceneggiatura: Enrico Audenino, Francesco Calabrese
Fotografia: Luca Chiarello, Mauro Esposito
Montaggio: Andrea Tintori, Giuseppe Pagano
Scenografia: Luisa Iemma
Costumi: Sara Costantini, Giovanna Dardano
Musiche: Amari
Italia, 2014 – Commedia – Durata: 84’
Cast: Remo Girone, Tommaso Neri, Vittorio Giannotti, Stefania Casini
Uscita: 17 luglio 2014
Distribuzione: 01 Distribution
Sale: 16
Quando i gatti non ci sono, i topi ballano…
Pellicola atipica e fuori dagli schemi quella scritta e diretta da Enrico Audenino e Francesco Calabrese, che con Maicol Jecson fanno il loro esordio nel lungometraggio approdando sugli schermi in piena stagione balneare con 01 Distribution a partire dal 17 luglio. Atipica perché si tratta di una commedia che, strizzando chiaramente e volutamente l’occhio al modello indipendente a stelle e strisce, si presenta nel mercato nostrano come un oggetto lontano anni luce dalla classica proposta tricolore, vuoi per la confezione tecnico-stilistica e per la messa in scena, vuoi per il tono con il quale gli autori caratterizzano la scrittura, i dialoghi e i personaggi. Un bene se si pensa a cosa il made in Italy ha saputo propinare alle platee dal punto di vista della commedia nelle ultime stagioni, fatta eccezione per qualche piacevole sorpresa come i recenti Zoran, il mio nipote scemo, Spaghetti Story o Smetto quando voglio.
L’ispirazione statunitense permette di fatto ai due registi di firmare un’opera quantomeno diversa e di questi tempi non è un dettaglio da poco. Al centro un trio improbabile di protagonisti che insieme costituisce una vera e propria mina vagante, assemblata per creare scompiglio in un racconto che messo sotto la lente d’ingrandimento non ha spessore drammaturgico, tantomeno appigli tematici rilevanti, piuttosto scorrevolezza, freschezza e qualche guizzo che anima il plot. Audenino e Calabrese mescolano la teen comedy generazionale con il road movie, scorrazzando i personaggi lungo un tragitto che da fisico si fa interiore e umano. Lo script alquanto discontinuo e a tratti zoppicante galleggia, infatti, grazie alle dinamiche che si vengono a creare tra i tre personaggi e tra il trio e la fauna umana che lo circonda. È la storia di un’estate come tante, che si tramuta in una stagione che lascia il segno nella vita di ciascuno di loro, due fratelli e un anziano fuori dalle righe, interpretati da una coppia di interessanti aspiranti attori e da un Remo Girone sorprendentemente diverso da quello che abbiamo ammirato in passato sul piccolo e grande schermo.
L’amore adolescenziale, con tanto di pruriti sessuali, l’amicizia, i rapporti familiari al di là dei legami di sangue e la scoperta dell’identità sono i temi portanti di un film comunque piacevole, spesso senza peli sulla lingua e non privo di situazioni politicamente scorrette (vedi le pasticche di viagra scambiate per caramelle per la gola). Quest’ultime ravvivano una narrazione in prima persona che altrimenti non avrebbe nulla di originale, se non l’idea di realizzare un’operazione dal taglio inedito perlomeno dalle nostre parte.
RARO perché… è un film a suo modo originale!
Voto: 6 e ½
Francesco Del Grosso