Scheda film
Titolo originale: The shape of water
Regia: Guillermo Del Toro
Soggetto: Guillermo Del Toro
Sceneggiatura: Guillermo del Toro, Vanessa Taylor
Fotografia: Dan Laustsen
Montaggio: Sidney Wolinsky
Scenografie: Paul D. Austerberry
Costumi: Luis Sequeira
Musiche: Alexandre Desplat
USA, 2017 – Fantasy, Drammatico, Sentimentale – 117’
Cast: Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Octavia Spencer, Michael Stuhlbarg, Doug Jones, Lauren Lee Smith
Uscita: 14 febbraio 2018
Distribuzione: 20th Century Fox

Le forme dell’amore e i mostri della realtà nel capolavoro “multilingue” di Guillermo Del Toro

La cosa e la principessa, fluttuano tra le onde di un’amore senza etichette e prisma di infiniti colori. Tra loro dita mozze e vasche di tortura, docce sensuali e campagne pubblicitarie fallite, carriere estenuate e autoritarismi inarrestabili.
Dal La Bella e la Bestia formato caccia alle streghe, al dramma musical contro ogni “guerra fredda”, passando per il remake mancato de Il mostro della laguna. Il messicano esploratore dei “labirinti” orrorifici dell’immaginario collettivo occidentale e non solo, difende con la sua poesia inconfondibile la molteplicità inestinguibile dell’esistenza, cantando i colori diversi dell’amore ne La forma dell’acqua, Leone d’oro al miglior film alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Elisa (una dolcissima e disinvolta Sally Hawkins) non ha voce ma canta, non sente il ritmo ma lo balla, abituata a fare igiene in luoghi estranei per eminenze grigie, sentendosi incompleta e rassegnata ma apparentemente serena. Generosa e straordinaria compagna di solitudini dell’artista (Richard Jenkins), altrettanto represso, che vive dietro la porta difronte, attaccato ai suoi bozzetti di un futuro che non arriverà mai. Elisa compie gesti rituali per riempire una routine che la società vibrante ma viziata e robotica degli anni ’60, tra boom e guerra fredda, minacce atomiche e contraddizioni suicide, le ha imposto e che lei ha introiettato, diventa testimone innocente ma non innocua della verità che a lei si palesa improvvisamente tra le pareti pastella e oscure dell’appartamento vuoto, le luci notturne della città nel turno del suo lavoro, i lunghi corridoi e le imponenti stanze della laboratorio bunker in cui fa le pulizie. E in cui scopre nel vascone degli esperimenti, un essere non umano né animale, una sorta di cangiante anfibio dagli occhi liquidi e fiammante di passioni, che attraverso Elisa scopre il mondo degli umani, i loro cibi e le loro emozioni, trovando un’affinità elettiva alchimia con la (non più) giovane donna. Mentre una amore interrazziale letteralmente indicibile deflagra, ed Elisa cerca un piano per liberare la creatura, con lei si confronta e lotta la collega “negra” disperate housewife, concentrato pettegolo istrionico ed energico di recriminazioni rivendicazioni e speranze.

Intorno a loro un nugolo di agenti e scienziati dell’America in guerra con tutti in primis con se stessa e i suoi principi fittizi, un mondo sottilmente violento in cui spiccano e si sfidano mortalmente l’agente implacabile che vuole chiudere con un fiocco sgargiante il pacco regalo della propria famiglia Wasp in stile Truman show, rappresentante della borghesia vestita di stereotipi e in essa assopita bruciata immortalata, che vuole sopprimere la creatura venuta dalla laguna che Elisa ha imparato segretamente ad accudire educare e adorare come essere speciale e prezioso. E il dottore-spia che tradisce ogni velleità politica ed economica per rispettare la vita, nelle sue meravigliose e insopprimibili dimensioni e forme. L’acqua è veicolo di unione e trasformazione, transizione e viaggio, incontro. E’ dimensione multipla dello stesso esistere e dello stesso essere, fatto di impronte molecolari e spirituali sul volto plasmabile del mondo a se stesso ostile eppure scrigno di meraviglia irrefrenabile.
Del Toro firma forse uno dei suoi più rischiosi eppure riusciti capolavori, sposando la muta e la cosa venuta dal Sudamerica, anzi dal cortile dell’America, quello meticcio schiavo e depauperato, con un cantico affettuoso tragico ironico e splatter, rocambolesco e militante sulle tante splittate realtà della vita.

Voto: 8 e ½

SP VC