Scheda film
Titolo originale: Wind River
Regia, soggetto e sceneggiatura: Taylor Sheridan
Fotografia: Ben Richardson
Montaggio: Gary Roach
Scenografia: Neil Spisak
Costumi: Kari Perkins
Musiche: Nick Cave, Warren Ellis
Suono: Bradford Bell
Canada/USA/Gran Bretagna, 2017 – Thriller/Drammatico – Durata: 111’
Cast: Kelsey Asbille, Jeremy Renner, Julia Jones, Teo Briones, Apesanahkwat, Graham Greene, Elizabeth Olsen, Tantoo Cardinal
Uscita: 5 aprile 2018
Distribuzione: Leone Film Group con Eagle Pictures
Fra le nevi eterne
Fra le montagne del Wyoming, all’interno di una riserva indiana dispersa in un eterno inverno, il cacciatore di professione Cory Lambert, dotato di un passato misterioso, ritrova il corpo senza vita della figlia di un amico. Avvertite le autorità Lambert si ritroverà ad assistere Jane Banner, agente FBI, alla ricerca del colpevole.
La stagione cinematografica 2018 ci sta donando il lato meno piacevole degli Stati Uniti: prima quello del profondo sud di Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, una pellicola premiata con due Oscar e che ha saputo narrare come si viva nelle profondità meno patinate del sud fra uomini razzisti e tutori della legge sui generis; e ora Taylor Sheridan completa la sua trilogia, come egli stesso l’ha definita, capace di narrare gli ultimi e gli oppressi, dopo aver raccontato tramite sceneggiature per Denis Villeneuve e David Mackenzie rispettivamente il confine con il Messico, attraversato dalla lotta al narcotraffico in Sicario, e successivamente la devastazione dell’economia Liberista in Hell Or High Water. Questa volta Sheridan ci mette la faccia in qualità di regista e fra i ghiacci eterni del Wyoming, all’interno della complessa coesistenza creatasi fra uomini bianchi e nativi, ci narra la storia di Cory Lambert, cacciatore dalle fattezze dell’Occhio di Falco degli Avengers, l’attore Jeremy Renner, che per una volta, deposti arco e frecce, preferisce imbracciare il fucile da caccia per cancellare un passato burrascoso fatto di una figlia, anche nel suo caso, scomparsa misteriosamente e trovata morta. Al fianco di Renner si muove un’inesperta, anche in termini di abbigliamento, Elizabeth Olsen, nel ruolo di un’agente FBI che sarà assistita proprio dal cacciatore, un espediente necessario per poter avvicinare una popolazione, l’amerindia, da sempre ostracizzata e naturalmente diffidente nei confronti di una sconosciuta. Alla fine è il silenzio, la lentezza, il freddo dei luoghi e la fotografia che fanno di Wind River molto più di un thriller ben congegnato, bensì un grimaldello capace di raccontare luoghi e popoli troppo spesso dimenticati. Piacerà molto a chi non ama necessariamente il lato troppo patinato degli States. A chi ama i thriller molto appassionanti e chi sa apprezzare il cinema di qualità.
Voto: 7
Ciro Andreotti