Scheda film
Regia: Samad Zarmandilli
Soggetto e Sceneggiatura: Antonio Cecchi, Gianni Gatti e Salvatore Maira
Fotografia: Cristiano Natalucci
Montaggio: Fabio Nunziata
Scenografie: Sabrina Coppolecchia
Costumi: Andrea Cavalletto
Musiche: Francesco De Luca e Alessandro Forti
Suono: Giuseppe Angelelli
Italia, 2018 – Commedia – Durata: 90′
Cast: Donatella Finocchiaro, Paolo Pierobon, Maria Roveran, Lucia Sardo, Betti Pedrazzi, Anna Bellato, Orsetta Borghero
Uscita: 30 agosto 2018
Distribuzione: Europictures

Sale: 2

I miracoli non esistono

Che cosa hanno in comune le operaie di una fabbrica di quel microcosmo che è il Delta del Po in via di delocalizzazione e prossime al licenziamento con delle suore ricamatrici,  devote alla Beata Armida, che stanno per avere dei problemi circa le sorti del loro “Convento del Manto Santo”? Più di quanto possiate immaginare…

Armida (Donatella Finocchiaro) lavora in un’industria tessile, la Veronica (il nome non è casuale, Jannacci docet) che sta appunto per trasferire la produzione all’estero, minacciando di mettere le dipendenti in cassa integrazione. Ma Armida ha anche una zia suora, Restituta (Lucia Sardo), alla quale deve anche il nome, poiché l’ordine della congiunta fu fondato dalla Beata Armida.

I bisogni dei due gruppi di donne finiranno per unirsi con conseguenze impreviste per entrambi…

Beate, primo film per il cinema dell’italianissimo Samad Zarmandilli, è, come ha scritto il regista, “una fiaba sociale” che gioca molto tra Sacro e Profano, con suore che per salvarsi ricamano biancheria intima per salvare a loro volta delle operaie a rischio. È anche una storia di riscatto, tutta al femminile, incentrata sull’onestà e la purezza della sua protagonista, Armida.

Pur pieno di difetti ed ingenuità tipici degli esordi, soprattutto in scrittura e messa in scena, il film si lascia vedere e trascina lo spettatore nelle (dis)avventure di questa Armata Brancaleone dai tratti spesso grotteschi e surreali, perfino poetici. Il merito è soprattutto degli interpreti che hanno aderito anima e corpo al progetto, da una Donatella Finocchiaro in stato di grazia a un Paolo Pierobon impeccabile – dove lo si mette fa la sua figura – da una deliziosa e maliziosa Maria Roveran ad un’insostituibile Lucia Sardo, perfetta nel ruolo della zia suora.

Anche se gli eventi prendono a momenti derive improbabili o poco comprensibili, tutto sommato alla fine tutto torna, come in un piccolo miracolo laico che, come sempre, è quello della creazione artistica, in questo caso quello della Settima Arte.

RARO perché… è un piccolo ma frizzante film che cerca di ritagliarsi il suo pubblico…

Note: dopo l’uscita in sole due sale nazionali ad agosto (Nuovo Sacher a Roma e Anteo a Milano), il film si è conquistato più di una una decina di schermi in tutta la penisola, uscendo anche in diverse sale del Veneto, regione in cui è stato girato.

Voto: 6 e ½

Paolo Dallimonti