Scheda film
Regia: Nick Cassavetes
Soggetto: Melissa Stack
Sceneggiatura: Melissa Stack
Fotografia: Robert Fraisse
Montaggio: Alan Heim, Jim Flynn
Scenografie: Dan Davis
Costumi: Paolo Nieddu
Musiche: Aaron Zigman
USA, 2014 – Commedia – Durata: 110′
Cast: Kate Upton – Cameron Diaz – Don Johnson – Nikolaj Coster-Waldau – Leslie Mann – Nicki Minaj – Taylor Kinney – Deborah Twiss – Jessica Shea Alverson – Alyshia Ochse – Dan Bilzerian – Benjamin Wood
Uscita: 19 giugno 2014
Distribuzione: 20th Century Fox
Tutte le donne del traditore
Carly Whitten, avvocato d’affari mangia-uomini (Cameron Diaz) scopre che l’uomo che frequenta da qualche mese è in realtà già di altre donne: Kate King (Leslie Mann) una moglie servizievole e devota, e Amber (Kate Upton) la sventola che tutti vorrebbero come amante. Il fuoco dell’amicizia, però, può nascondersi dietro ogni angolo e le tre si ritrovano alleate contro l’uomo che le tradisce tutte.
Tutte contro lui vorrebbe essere la storia di un’amicizia sincera nata tra le ceneri di rapporti amorosi traditi. Il risultato, però, è un coacervo di gag più o meno penose in cui gli attori si muovono come maschere caratteriali sul classico e banale sfondo di Mahanattan. Reso ancora più fastidioso da un doppiaggio eccessivo e perennemente in falsetto, il personaggio di Kate King, incarna il classico stereotipo di “desperate housewife”, isterica e irritantemente stralunata. Kate Upton, che dalla passerella al grande schermo non ha capito bene nemmeno lei come ci è arrivata, dal canto suo non sembra avere difficoltà ad interpretare il ruolo della bionda e stupida. In questo quadro tocca a Cameron Diaz, veterana delle commedie all’americana, tenere le redini dello sconclusionato cast.
Duole ammetterlo ma pare proprio che il potenziale intrattenitore del film sia stato esaurito in quei pochi minuti di trailer di per sé sufficienti a sviscerare la trama, e a mettere in mostra quei due siparietti pseudo-divertenti.
Le commedie “industriali” svolgono spesso un ruolo catartico e rilassante nella loro semplicità e ripetitività, laddove a cambiare sono solo personaggi ed interpreti di trame costantemente simili. Ebbene, anche la catarsi va gestita con stile e con quel minimo di originalità che un film sul grande schermo esige. Questo non può dirsi di Tutte contro lui in cui bastano pochi minuti per realizzare di aver scelto la sala sbagliata.
Voto: 4 e ½
Elisa Arbia