Scheda film
Regia, soggetto, sceneggiatura: Paola Randi
Fotografia: Roberto Forza
Montaggio: Desideria Rayner
Suono: Gianluca Scarlata
Scenografia: Paki Meduri
Costumi: Maria Rita Barbera
Musiche: Fausto Mesolella, Giordano Corapi
Italia, 2017 – Commedia – Durata: 93’
Cast: Valerio Mastandrea, Luca Esposito, Chiara Stella Riccio, Miguel Herrera, Clémence Poésy, Gianfelice Imparato.
Uscita: 7 giugno 2018
Distribuzione: Lucky Red

Roswell Area 51

Da quando ha perso la moglie ‘il Professore’, uno scienziato quarantenne di Napoli, si è trasferito a pochi passi dall’Area 51 alla ricerca di presenze aliene, ma le sue giornate trascorrono oziando su un sofà posto nei pressi del suo laboratorio. Questo fino a quando Fidel, suo fratello ormai morto, non gli spedisce dall’Italia una videocassetta recante il suo ultimo saluto e la sua eredità. L’uomo lascerà al fratello l’ingombrante presenza dei suoi due figli: l’adolescente Anita di 16 anni e il piccolo Tito di 7, che a breve lo raggiungeranno negli Stati Uniti.

L’indipendente e quarantottenne Paola Randi scrive una pellicola di fantascienza con pochi semplici accorgimenti e lavorando prevalentemente sui sentimenti dettati dai rispettivi nuclei famigliari e dai ricordi che questi riescono a suscitare, con un Valerio Mastandrea nel ruolo di un uomo stranito dall’improvvisa morte della moglie, una scomparsa per la quale ancora non riesce a darsi pace; e con due giovani protagonisti alla loro prima pellicola, rispettivamente Chiara Stella Riccio nel ruolo di Anita e Luca Esposito in quello di Tito, protagonisti anch’essi, e loro malgrado, fuori dal mondo sia in termini geografici, perché improvvisamente catapultati a migliaia di chilometri di distanza dall’Italia in una terra desertica, dai tratti ‘lunari’, arsa dal sole del Nevada e con pochi punti di riferimento: Stella, assistente del loro zio, impersonata dall’attrice e modella Clémence Poésy; e proprio uno zio che non vuole avere nulla a che fare con le loro esistenze.

La morale di una favola, che si riesce a rialzare nelle battute finali, dopo aver mischiato, a tratti anche in maniera sconclusionata, le carte di differenti generi: dalla commedia, al dramma, passando per la fantascienza, incarnata dal giovane Tito e dalle sue ‘percezioni aliene’, sta nel desiderio continuo di ogni protagonista di ritrovare e non abbandonare né le proprie storie ma nemmeno i propri ricordi, cercando di arginare quel senso di perdita che ci attanaglia nel momento in cui un affetto ci lascia.

Voto: 6 e ½

Ciro Andreotti