Scheda film
Regia: Danny Boyle
Soggetto: Jack Barth e Richard Curtis
Sceneggiatura: Richard Curtis
Fotografia: Christopher Ross
Montaggio: Jon Harris
Scenografie: Patrick Rolfe
Costumi: Liza BRacey
Musiche: Daniel Pemberton
G.B./Russia/Cina, 2019 – Fantastico/Commedia – Durata: 116′
Cast: Himesh Patel, Lily James, Sophia Di Martino, Elise Chappell, Meera Syal,
Uscita: 26 settembre 2019
Distribuzione: Universal Pictures

Chi erano i Beatles?

Avete mai pensato ad un mondo senza Beatles?

Il giovane Jack Malick (Himesh Patel) è un’aspirante musicista di scarso talento che nutre un rapporto di eterna amicizia con Ellie Appleton (Lily James, vista in L’ora più buia). Un giorno, anzi una sera, durante un misterioso blackout globale, viene investito in bicicletta da un autobus. Al suo risveglio in ospedale scopre di aver perso due denti, ma di aver guadagnato, anzi conservato molto di più. L’intera umanità ha smarrito il ricordo dei Beatles e di tutte le loro canzoni (e di altre non indifferenti cosette…).

Tenendosi la novità per sé, anche perché impossibilitato a rivelare un qualcosa che nessuno capirebbe o crederebbe, comincia a cantare e presto ad incidere le canzoni del quartetto di Liverpool, raggiungendo in breve un successo straordinario…

Su un soggetto originale di Jack Barth, ritoccato e poi sceneggiato dall’inossidabile Richard Curtis, Danny Boyle firma uno dei suoi film più interessanti, divertenti e riusciti almeno dai tempi di quel The millionaire che gli fruttò l’Oscar. Partendo da un’idea semplice, ma geniale, la pellicola si sviluppa in maniera intelligente, ponendo(si) gli interrogativi che (si) porrebbe lo spettatore e fornendo risposte pertinenti e funzionali al proseguimento della trama.

L’unico problema di un film che comunque FUNZIONA e che ha anche ricevuto la “benedizione” dei due superstiti Paul & Ringo è proprio la “cura Curtis”: la storia d’amore, sempre in nuce e mai sbocciata tra Mark e Ellie, che, oltre ad essere una palla al piede per l’intera narrazione, diventa verso la fine improbabile e poco plausibile. Senza voler spoilerare, dopo La la land di Damien Chazelle, in cui la contemporaneità faceva irruzione scindendo Carriera e Amore, il cinema fa un grosso passo indietro. Come se oltre ai Beatles (e altre non indifferenti cosette) avessimo perso una dimensione lucida e realista. In una storia che sotto quest’aspetto appare datata, l’unico riflesso della contemporaneità finisce per essere il tormentone delle continue e divertenti ricerche su Google per cercare ciò che purtroppo non si trova (più), a partire proprio dai Beatles, con l’esito di veder comparire solo “beetles”, ossia scarafaggi.

La freschezza dei due protagonisti, insieme ad un soggetto semplice quanto geniale e ad alcune inconfondibili zampate di Boyle, sorreggono il racconto fino in fondo, con la complicità di un inedito e ottimo Ed Sheeran nei panni di se stesso – in origine si era pensato al leader dei Coldplay Chris Martin, tanto che una battuta in merito è anche rimasta in sceneggiatura – e di Kate “Ghostbusters (2016)” McKinnon nei panni della sua manager.

Tra colpi di scena ben condotti – uno veramente poetico, azzeccatissimo e toccante – Danny Boyle procede dritto fino ad un finale un po’ troppo accelerato e comunque tra i meno peggiori possibili in una storia in realtà per niente facile da chiudere.

Ultima nota dolente: il film nella sua versione in lingua originale si poggia su continui e divertenti giochi di parole tra quanto viene detto dai personaggi e le parole e i titoli delle canzoni de Beatles, giochi di parole destinati irrimediabilmente a perdersi nel doppiaggio italiano.

Voto: 7

Paolo Dallimonti