Scheda film
Regia: Todd Phillips
Soggetto: Bob Kane, Bill Finger e Jerry Robinson
Sceneggiatura: Todd Phillips e Scott Silver
Fotografia: Lawrence Sher
Montaggio: Jeff Groth
Scenografie: Mark Friedberg
Costumi: Mark Bridges
Musiche: Hildur Guðnadóttir
USA, 2019 – Drammatico – Durata: 123′
Cast: Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Brett Cullen, Dante Pereira-Olson
Uscita: 3 ottobre 2019
Distribuzione: Warner Bros.

Una risata vi seppellirà

Tanto si è detto e tanto si è scritto su Joker da un mese a questa parte, ossia dal trionfale esordio lidense che ha regalato alla pellicola di Todd Phillips un sorprendente ma meritato Leone d’Oro, che qualsiasi altro appunto, analisi o riflessione in merito potrebbe risultare superfluo. Ciononostante la nostra a riguardo vogliamo comunque consegnarla alla rete, spendendo qualche parola di elogio per l’ultima fatica dietro la macchina da presa del cineasta statunitense in occasione dell’uscita nelle sale italiane il 3 ottobre con Warner Bros.
Nel DNA della pellicola, che come ampiamente dichiarato dal titolo con la quale è stata battezzata, convergono tutta una serie di caratteri genetici che ne configurano in maniera precisa l’identikit. Ed ecco che nello script prima e sullo schermo poi a prendere forma e sostanza narrativa, drammaturgica e visiva sono al contempo un prequel del franchise di Batman, uno spin-off incentrato sul più famoso villain della DC Comics e uno stand-alone che ne racconta la genesi. Sino ad oggi, infatti, del celebre personaggio si contano moltissime apparizioni su diverse piattaforme, a cominciare dalle primissime del 1940 sulle tavole della serie a fumetti dedicata al suo acerrimo rivale. Apparizioni molteplici, le sue, che sono andate a braccetto con altrettante interpretazioni date dagli autori di turno che lo hanno disegnato di volta in volta come un sadico, burlone, psicopatico, perfido, crudele, ambizioso, eccentrico, carismatico, estremamente brillante, astuto, pittoresco, vanitoso, egocentrico, intrattabile, loquace e imprevedibile. Altre addirittura che lo raffiguravano come un innocuo ladro o un grottesco folle. Insomma, gli aggettivi si sprecano e danno la dimensione di quanto vasto e multiforme possa essere il mondo interiore ed esteriore che ha alimentato e alimenta tuttora il profilo umano e psicologico della figura in questione.
Proprio a causa di questa vasta galleria di ritratti in circolazione era venuto finalmente il momento di mettere un punto, dando al Joker un background e un vissuto precedente a quelli che noi tutti conosciamo e che sono entrati da decenni nell’immaginario comune. A farlo ci ha pensato Phillips con un film che racconta la tragedia e l’odissea esistenziale di colui che c’è dietro la maschera da pagliaccio. Così facendo l’opera va a colmare quei vuoti lasciati nel passato del personaggio con un’origin story che riavvolge le lancette dell’orologio sino agli anni Ottanta, quando per anagrafe il mito del pipistrello era ancora lontano dal nascere e Arthur Fleck, attore comico fallito ed ignorato dalla società, vagava per le strade di Gotham City iniziando una lenta e progressiva discesa negli abissi della follia, sino a divenire una delle peggiori menti criminali della storia.
Alla base di Joker c’è dunque un percorso fatto di sofferenza e dolore che porterà alla nascita di un mostro prodotto dalla società stessa, creato e nutrito da illusioni e delusioni, maltrattamenti fisici e psichici, in un’epoca che mescola spettacolo pubblico e degrado morale. Quella alla quale assistiamo è dunque la materializzazione di un mix di odio, rabbia, follia e violenza che dall’individuo si riversa e viceversa nel grembo di una metropoli malata. Se Fleck è una pentola a pressione destinata a implodere, Gotham è il vaso di Pandora dove il suo male e quello di una popolazione instabile finirà con l’esplodere tra le strade della città tra fiamme, omicidi, rivolte, saccheggi e devastazioni. A dare corpo, voce e risata isterica a tutto questo l’incredibile interpretazione di un Joaquin Phoenix in stato di grazia, al quale hanno scippato da sotto il naso la Coppa Volpi in quel di Venezia 76, ma che siamo sicuri verrà ripagato con gli interessi quando sarà tempo di Oscar.

Voto: 9 e ½

FDG VC