Scheda film
Titolo originale: The Laundromat
Regia: Steven Soderbergh
Soggetto: Jake Bernstein
Sceneggiatura: Scott Z. Burns
Fotografia: Steven Soderbergh
Montaggio: Steven Soderbergh
Scenografie: Howard Cummings
Costumi: Ellen Mirojnick
Musiche: David Holmes
Suono: Gerard Vernice
USA, 2019 – Commedia/Drammatico – Durata: ’96
Cast: Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas, Jeffrey Wright, Robert Patrick, David Schwimmer, Sharon Stone
Uscita: 20 ottobre 2019
Distribuzione: Netflix

Panama Papers, la black comedy anticapitalista di Soderbergh

L’inchiesta da Pulitzer di Jake Bernstein, “Secrecy World” e il film The Laundromat, semplicisticamente tradotto in Panama Papers, si basano su uno scandalo finanziario scoppiato nell’agosto 2015, ma che in realtà riguarda un lasso di tempo di oltre 40 anni.

Parliamo di una raccolta di oltre 2,6 terabyte, 11,5 milioni di documenti confidenziali e compromettenti, che riguardano 214.000 società offshore in tutto il mondo, politici, azionisti, manager.

Quella che in anni analogici avremmo definito una pila di documenti scottanti o che con grazia aristocratica potremmo chiamare “una montagna di merda”, creata dalla Mossack Fonseca, studio legale panamense, venne consegnata alla Süddeutsche Zeitung, uno dei più importanti quotidiani tedeschi, da tale John Doe, un personaggio fittizio e/o la cui identità è stata mantenuta segreta dalle parti.

Steven Soderbergh, l’ex enfant prodige del cinema indie americano è sempre stato un grande sperimentatore, metodologie produttive, tecniche registiche, formati, iPhone 7 Plus in 4K, eclettici virtuosismi e qualche vezzo stilistico di troppo. Di certo è un autore poco auteur, attratto da forma e contenuto concepiti come un unica materia metacinematografica. Un regista che gira in funzione di una visione già nitida del montaggio finale, mosso non dal fine ultimo della sua carriera, ma della singola storia.

The Laundromat è una commedia divertente, ma anche tristemente inquietante, con un evidente approccio documentaristico. L’espediente narrativo più riuscito sembra preso in prestito da The Big Short di Adam McKay, solo che al posto di personaggi dello showbiz a rendere più chiari gli eventi, ci pensano due vili speculatori che hanno il volto di Gary Oldman e Antonio Banderas. Il cuore della storia invece è la crociata di Meryl Streep, anonima vedova. Un tragico incidente su un battello uccide un gruppo di turisti, tra cui il marito di Ellen Martin (Streep). Vittima del sistema e di questo vergognoso raggiro fatto di società fantasma, scatole cinesi (“gusci vuoti”), prestanome e tutto il teatrino messo su per defraudare la gente comune, la donna decide di andare a fondo alla questione. Non si tratta solo dell’esiguo risarcimento della compagnia assicurativa, ma di una vendetta personale.

In mezzo due inserti narrativi solo apparentemente sgangherati: una famiglia di colore che nel lusso si rende protagonista di una transazione economica tra le parti e un thriller ambientato in Cina, fatto di ricatti e politica.

Il risultato è un manifesto anti-capitalista, nozionistico, brechtiano e ambizioso, che travolge lo spettatore di informazioni, nomi e date. Non tutto è a portata di una conoscenza scolastica dell’argomento, ma di certo Soderbergh centra l’obiettivo di denunciare la deriva liberista e l’avida macchina che gestisce «la vita invisibile del denaro».

Note: il film è uscito in sala solo il 20 e 21 ottobre 2019 ed è poi andato sulla piattaforma Netflix, che lo ha prodotto.

Voto: 7

GS VC