Scheda film
Titolo originale: Espèces menacées
Regia: Gilles Bourdos
Soggetto: tratto da “The short stories of Richard Bausch” di Richard Bausch
Sceneggiatura: Michel Spinosa e Gilles Bourdos
Fotografia: Mark Lee Ping-Bing
Montaggio: Thomas Gauder
Scenografie: Guillaume Deviercy
Costumi: Virginie Montel
Musiche: Alexandre Desplat
Suono: Thomas Gauder
Francia/Belgio, 2017 – Drammatico – Durata: 105′
Cast: Alice Isaaz, Vincent Rottiers, Gregory Gadebois, Suzanne Clément, Eric Elmosnino, Alice de Lencquesaing, Carlo Brandt
Uscita in sala: 9 luglio 2020
Distribuzione: Movies Inspired
Messico famigliare
Tre storie famigliari scorrono intrecciate tra amore e violenza. Altrettanti rapporti tra genitori e figli, ognuno a suo modo singolare. I giovani sposini Josephine (Alice Isaaz) e Tomasz (Vincent Rottiers) dietro il loro anticonformismo nascondono un drammatico segreto. La giovane studentessa Mélanie (Alice de Lencquesaing) rivela ai suoi genitori di star per sposare il proprio professore di quarant’anni più grande perché incinta di lui. Anthony (Damien Chapelle) oltre alla propria vita sentimentale ingarbugliata deve affrontare il ricovero in manicomio della madre dopo essere stata abbandonata dal padre.
Tratto dai racconti di Richard Bausch, “The short stories of Richard Bausch” e presentato alla 74^ Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti”, Vulnerabili intreccia una storia assolutamente drammatica, la prima, dove follia e violenza la fanno da padrone, con altre due dai toni più lievi ed ironici, cercando un confronto tra i diversi approcci e confidando nel dinamismo evocato dai contrasti. Tra ispirazioni ai mosaici di Gaudì, alle asimmetrie di Mondrian e a certe composizioni di Rauschenberg, il regista Gilles Bourdos, girando in una Costa azzurra in inverno e perciò pressoché disabitata, spara a zero sulla famiglia, tentando di raccontare l’alienazione che deriva da rapporti di sottomissione in scala.
Il problema è che, pur partendo da buone intenzioni, all’interno di una confezione estremamente patinata, lo stridere dei differenti registri nelle varie storie non solo non risce a creare l’effetto desiderato, ma fa perdere interesse allo spettatore nelle vicende narrate, appesantendo anche quei momenti che l’ironia aveva alleggerito. Pur con un buon cast fatto per lo più di giovani attori, tra cui spicca l’eccellente e più maturo Eric Elmosnino già visto ne La famiglia Bélier, il regista, che non portava sugli schermi un film dal Renoir del 2012, benché Vulnerabili sia del 2017, finisce per non centrare l’obiettivo e realizzare una pellicola sbilanciata e poco armonica, a tratti interessante, ma più spesso irritante, in senso negativo. Un’occasione purtroppo sprecata.
Voto: 5 e ½
Paolo Dallimonti